Ex Merloni, Ciavaglia (Cgil): “Ma Renzi s'è accorto che è completamente ferma?"
Chissà se il presidente del consiglio Matteo Renzi passando da quelle parti giovedì scorso, tra un taglio di nastro e una visita ufficiale, si è accorto di quella che una volta era l’azienda più importante del territorio e che oggi invece è ferma, bloccata e, adesso, anche con 400 lavoratori alla porta. Chissà se la Regione Umbria si renderà finalmente conto della reale gravità della situazione e metterà in campo, attraverso l’assessorato preposto, interventi concreti per evitare un ulteriore, drammatico colpo all’occupazione di un territorio, la fascia appenninica, già ridotto all’osso in termini di lavoro e opportunità. Chissà poi se l’imprenditore Porcarelli si deciderà a presentare un piano industriale serio, credibile, che possa riscuotere la necessaria fiducia anche delle banche, che, da parte loro, non sono disponibili a rischiare un centesimo, nemmeno se in ballo ci sono centinaia di posti di lavoro. E infine, chissà se il Mise e il governo, anche alla luce del fallimento dell’accordo di programma, prenderanno finalmente in mano la situazione, svolgendo quel ruolo di regia tra impresa, sistema del credito e territorio, che appare assolutamente fondamentale, se si vuole davvero uscire da questo pantano. Un pantano che unisce, come la Quadrilatero, Umbria e Marche, ma per il quale non ci sono nastri da tagliare, né brindisi da fare, ma solo centinaia di posti di lavoro da salvare.
Filippo Ciavaglia, segretario generale Cgil Perugia
-------------------------------------------------------
E' chissà aggiungiamo noi - se a Renzi avranno detto che, come si vociferà sempre più insistentemente, le opere stradali che andava ad inaugurare assieme ad una pletora di ministri, direttori generali, presidenti, sindaci e chi più ne ha più ne metta, sarebbero state poi immediatamente chiuse perché non ancora collaudate e quindi proibite al transito?!!! E parliamo di viadotti imponenti e di gallerie sulle quali si era anche parlato, non molto tempo fa, di lavori non conformi, come poi è stato effettivamente verificato.
Lunedì
01/08/16
08:30
Ma la CGIL con i suoi uffici studi e dirigenti ben pagati si è accorta che non si poteva assegnare uno dei più grandi fallimenti italiani a un piccolo fornitore della stessa azienda che prometteva di far lavorare 700 persone? Imprenditore che non aveva ne la forza economica, ne la visione necessaria a fare un miracolo (di competenza dei santi, almeno così dicono)? Vi rendete conto che era un mega-progetto insostenibile rispetto alle dinamiche internazionali del mercato del bianco? Guardatevi allo specchio. Pensavate che chiudendo gli occhi sul piano industriale per attivare gli ammortizzatori sociali i nodi non sarebbero venuti al pettine? Oppure speravate di risolvere la crisi con una vincita collettiva al Superenalotto degli operai? Questo sedicente industriale non ha messo nemmeno 500 euro per il sito web aziendale, da 4 anni in allestimento! Vergognoso! E questo soggetto per voi era l'uomo che doveva rilanciare l'azienda o spolparla di capannoni e impianti da rivendersi all'estero? Anche voi della CGIL abbiate un minimo di onestà intellettuale!
Lunedì
01/08/16
18:23
La tragedia Merloni: per dovere di cronaca, segnalo una cronistoria informata e indipendente dei fatti, leggetela, ne vale la proprio la pena (a qualcuno fischieranno prima o poi le orecchie)?
http://gsimonetti.blogspot.it/2016/07/gli-anni-di-ardo-e-jp-cronistoria-...