di Paolo Brutti.

Ero entusiasta della piazza di sabato e anche sollevato. Tornavo a casa mentre cominciava a piovere. Sarà stato il frettoloso affannare verso casa quando un pensiero mi ha bloccato sotto l’acqua. Eccolo. La piazza era bella e piena di giovani e mi ci sentivo bene come quando nel secondo tempo della partita la tua squadra si sveglia e rimonta. Ma se la piazza era bella e piena a Bologna dove possiamo vincere e poi a Perugia dove abbiamo appena perso malissimo sia il Comune che la Regione vuol dire che non sono le belle piazze a dirci se vinceremo o perderemo. Sono forse il segno che non siamo alla Caporetto, alla capitolazione, ma alle elezioni prossime vinceranno i partiti o le loro coalizioni non le piazze. Perciò il vento fresco della piazza deve trovare nuove vele di partito da sospingere e queste ancora non ci sono, almeno a sinistra. E poi perché piazze senza bandiere di partito? Ho ripreso a correre. Riuscite a trovare qualche buco in questo ragionamento? Mi solleverebbe.

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