PERUGIA - Procede secondo la prevista tabella di marcia il percorso per la costituzione e la piena operatività dell’Ente acque umbre toscane (EAUT) al quale verranno trasferite le competenze dell’Ente irriguo umbro toscano (EIUT). Dopo l’approvazione del disegno di legge regionale di ratifica dell’intesa tra le due Regioni per la nascita del nuovo ente, oggi gli assessori regionali all’agricoltura dell’Umbria, Fernanda Cecchini, e della Toscana, Gianni Salvadori hanno incontrato a Palazzo Donini il personale dipendente dell’ente irriguo e, successivamente, i Presidenti delle Province di Perugia e di Arezzo, il direttore dell’Ente irriguo umbro toscano, Diego Zurli, ed i sindaci dei Comuni maggiormente interessati dall’invaso che, già all’indomani del cedimento della diga, avevano chiesto un ruolo più attivo soprattutto nelle funzioni di controllo e monitoraggio dell’attività dell’invaso.

“Gli incontri – ha detto Cecchini – sono serviti per informare i diversi soggetti coinvolti sull’iter delle procedure, ormai avviate alla conclusione e finalizzate alla piena ed efficace gestione delle risorse idriche degli invasi di Montedoglio e del Chiascio e delle altre funzioni finora esercitate dall’ente in scioglimento. Il principale obiettivo – ha aggiunto – è di arrivare alla costituzione del nuovo ente mantenendo l’efficienza di un servizio fondamentale, sia ad uso irriguo che idropotabile, che incide fortemente su ampie aree territoriali di Umbria e Toscana e di garantire la gestione, l’esercizio, la manutenzione e l’ottimizzazione degli impieghi degli impianti e delle grandi condotte. Ai Consigli regionali delle due Regioni – ha concluso l’assessore - spetta ora di approvare celermente i disegni di legge che rendono di fatto operativa la struttura, con la nomina degli organi dell’Ente e del direttore. Ciò consentirà anche di non disperdere i 130 milioni di euro di finanziamenti già stanziati per il completamento degli invasi e delle condotte e di arrivare con tutte le carte in regola all’appuntamento del 6 novembre, data in cui termina il periodo di Commissariamento”.

Il nuovo soggetto giuridico (EAUT) avrà la natura di ente pubblico economico dotato di personalità giuridica, di autonomia amministrativa e gestionale e di un proprio patrimonio costituito da beni mobili e immobili trasferiti dalla gestione commissariale dell’EIUT. Al nuovo soggetto verranno trasferite anche le risorse umane dell’Ente irriguo Umbro-Toscano.

Ad esso competeranno principalmente funzioni di progettazione ed esecuzione di opere di accumulo, adduzione e distribuzione delle acque a scopo prevalentemente irriguo, la relativa gestione, l’esercizio e la manutenzione. Spetterà inoltre la distribuzione delle acque sulla base della ripartizione concordata da Umbria e Toscana, l’attuazione di interventi in materia di realizzazione, manutenzione ed esercizio di opere pubbliche irrigue, di bonifica idraulica ed infrastrutturali, compresa la produzione e vendita di energia, su incarico o concessione dello Stato, delle Regioni Umbria e Toscana, nonché interventi, nelle medesime materie, che siano ad esso affidati da enti locali territoriali. Organi dell’ente sono il Consiglio di Amministrazione, il Presidente e il Collegio dei revisori dei conti. Al vertice della struttura amministrativa è prevista la figura di un direttore. Il Consiglio di amministrazione è composto da tre membri, di cui uno in rappresentanza della Regione Umbria, uno in rappresentanza della Regione Toscana e uno in rappresentanza del Ministero delle politiche agricole. Nello statuto, adottato dal Consiglio di Amministrazione e approvato dalle Regioni Umbria e Toscana, sono inoltre previste forme di consultazione ed informazione delle amministrazioni locali il cui territorio è interessato dalle attività e dagli interventi, anche tramite la costituzione di appositi Comitati di sorveglianza.

Intanto, per quanto riguarda il personale, al termine del primo dei due incontri di stamani, Regioni ed organizzazioni sindacali hanno siglato, alla presenza del Direttore dell’Ente Zurli, un accordo a garanzia dell’occupazione dei lavoratori, con diverse tipologie di contratto, nel passaggio al nuovo ente.
 

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