PERUGIA - “Sono stati 1200 nel 2011 gli sfratti in Umbria, di cui circa il 90 per cento per morosità”: a richiamare l’attenzione sull’emergenza abitativa è l’assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti, ricordando che, sempre lo stesso anno, in Italia gli sfratti sono stati 64 mila di cui l’87 per cento per morosità.

“Aumentano del 18 per cento i pignoramenti immobiliari – ha riferito Vinti -  così come cresce la percentuale, ora del 29,21 per cento,  delle famiglie non più in grado di pagare il mutuo. Lo dimostra il fatto che attualmente una famiglia in affitto su due, è in seria difficoltà”.
   Per Vinti il confronto con l’Europa ci vede ancora una volta in deficit: l’Italia è al di sotto dell’offerta media di alloggi sociali in affitto sul totale del patrimonio residenziale, 5 per cento circa. In pratica, in Italia il fabbisogno di alloggi a canone sociale è stimato in 1 milione di abitazioni, in Umbria circa 10.000.
“La fotografia offerta da questi dati è di assoluta gravità, ma la situazione diventa ancora più grave se prendiamo in considerazione l’assenza totale di idee e di politica dell’attuale Governo – afferma l’assessore -  La Legge di Stabilità, infatti, non solo non prende in considerazione il dramma della precarietà abitativa, che di per sé è già fatto preoccupante e contestabile, ma peggiora la condizione  proprio di quella parte di popolazione che già arranca”.

“Ma è proprio vero che il ‘Sistema Italia’ oggi non è in grado di fronteggiare questa emergenza? – dice Vinti -  Eppure si potrebbe cominciare dall’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale e sulle case popolari, si potrebbe fermare il processo di dismissione del patrimonio pubblico abitativo, si potrebbe rilanciare il programma di edilizia residenziale pubblica esentando dall’Iva le operazioni e si potrebbero abbassare gli affitti per fermare gli sfratti, per poi arrivare ad una progettualità di lungo termine.  Peccato che nell’agenda del Governo Tecnico, così come del precedente, il diritto all’abitare risulta non pervenuto”.

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