di Arm.Alle.

 

PERUGIA - Manca poco all’elezione del nuovo Rettore dell’Università di Perugia. E mancano circa 400 voti senza “paternità” dopo il ritiro dalla corsa all’ermellino di Volpi e Bidini. Quattrocento voti che giocheranno un ruolo fondamentale alle prossime elezioni, previste per domani 17 ottobre.

A proposito delle politiche, dei voti e dei ritiri, Umbrialeft, ieri ha contattato Maurizio Oliviero, rimasto in corsa per lo scranno più alto insieme a Moriconi ed Elisei, per un commento a 48 ore dalle votazioni.

“I recenti risultati – riferisce - fanno emergere un quadro generale di grande soddisfazione per il lavoro svolto in questi mesi. All’interno dell’Università si respira aria di cambiamento e sta decollando una fase di rinnovamento e discontinuità”.

Discontinuità che forse fa paura a qualcuno. Circolava, infatti, la notizia di un appello per far perdere voti ad Oliviero alle prossime elezioni. Notizi che è rimbalzata sui social network e sulle bocche di tutti, notizia che spinge maggiormente ad un’idea di cambiamento: “votare tutti tranne loro – commenta Oliviero – significa che vedono in noi il vero cambiamento. Il cambiamento è rappresentato dalla volontà di riappropriarsi delle proprie autonomie, l’Università deve tornare ad essere protagonista assoluta pur in relazione e confronto con le altre istituzioni”.

In queste ore, si decide, il futuro dell’Ateneo, dalle ultime scelte uscirà probabilmente il nuovo Rettore, anche con molta probabilità si dovrà arrivare al ballottaggio. “tre scelte – sottolinea Maurizio Oliviero – potranno cambiare il futuro dell’Università, da un lato c’è un’autorevole espressione di Comunione e Liberazione, da un altro il forte senso di appartenenza alla città e infine l’idea che L’Università degli Studi di Perugia diventi un contenitore di idee diverse. Non siamo in guerra, abbiamo idee diverse. È necessario ripensare al futuro del nostro Ateneo con pacatezza e rispetto”.

Intanto anche gli accordi vanno delineandosi, non solo perché ieri sono arrivati, ad Oliviero, gli appoggi ufficiali della Cgil e della Uil, ma anche perché il comunicato stampa diramato dal prof. Volpi fa ben sperare: il valore che Volpi da alla discontinuità è confortante ed è proprio sulla discontinuità e sul rinnovamento che converge il programma del professore Oliviero.

Di certo dalle elezioni di domani uscirà un quadro più delineato sulle sorti dell’Università di Perugia, probabile che chi uscirà sconfitto dalla corsa a tre finirà con avere un ruolo fondamentale se si dovesse arrivare al ballottaggio. Importante anche il ruolo di Medicina che al momento appare un’incognita sia per i voti degli studenti che per quelli dei professori.

Infine il tasto dolente. Le deleghe, i membri del consiglio di amministrazione e il Pro-Rettore, cariche che fanno gola e che finiscono spesso nell’occhio del ciclone. Nessuno ne ha parlato, non sono finite in nessun programma elettorale ma i rumors a volte fanno più notizia di un virgolettato. Una cosa è chiara, importante è la trasparenza e Oliviero conclude:  “Mi preme sottolineare che non c’è stato da parte nostra nessun accordo, nessuna poltrona è stata promessa”. 

 

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