“Non possiamo lasciare in mano ai privati la gestione degli introiti che deriveranno dalla E78. Pedaggio, cattura del valore, contributo economico pubblico sono una fonte di finanziamento spropositato per dei privati che investono nel nostro territorio solamente con l’assoluta certezza di un profitto. Suggeriamo alle amministrazioni locali dell'Altotevere di abbandonare l'enfasi su una materia così delicata e lavorare per l'individuazione di un tracciato che rispetti la vocazione culturale, economica e ambientale del nostro territorio. Riteniamo che ci siano troppi coni d’ombra su un progetto frutto di accordi siglati nei palazzi della politica e mai condivisi con la popolazione locale”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale, illustra i contenuti dell'interrogazione question-time alla Giunta regionale in merito all’ipotesi di partenariato pubblico-privato per la realizzazione della E78 e in merito al tracciato dell'arteria di grande comunicazione.

“Basandoci sull’ipotesi che l’architetto Romozzi ha presentato alla commissione tecnica riunitasi a Roma – ricorda Dottorini –, risulta che l’intero costo di costruzione dell’arteria sarebbe coperto dal contributo pubblico che annualmente la collettività sarebbe chiamata a versare ai privati. Il pedaggio, la cattura di valore delle aree leader, l’Ici e gli oneri di urbanizzazione rappresenterebbero il grosso del guadagno dei privati, che per i 45 anni previsti dal piano finanziario della bozza in discussione porterà nelle tasche dei privati oltre 13 miliardi di euro, contro una spesa di costruzione dell’opera di circa 4 miliardi. Un guadagno a nostro avviso spropositato – continua Dottorini – che non tiene minimamente conto delle esigenze del nostro territorio e priva i Comuni di introiti preziosi in un periodo di crisi per l’economia Italiana. Non è dato di sapere, inoltre, se il pedaggio previsto sarà anche a carico dei residenti, né se riguarderebbe l’intero tratto stradale o solo la parte ancora da realizzare”.

“Per questo – conclude Dottorini – chiediamo che la Giunta ci spieghi se ritiene fattibile un ipotesi di questo tipo e se non ritiene che i cittadini debbano essere informati e consultati prima di avallare le scelte
infrastrutturali dei Comuni di Città di Castello e San Giustino, dal momento che si tratta di interventi che cambieranno per sempre il profilo paesaggistico, ambientale, sociale ed economico dell’intero Altotevere”.

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