di bnc

PERUGIA - Il futuro dell'aeroporto dell'Umbria è tutto sommato destinato ad essere roseo. Se da una parte le scelte aziendali hanno permesso di toccare livelli mai raggiunti e che si avvicinano alla parità costi-biglietti - 100.900, pari al 60 per cento in più rispetto ai primi sette mesi del 2010 -, d'altra il patto d'acciaio tra Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Camera di Commercio consentono di mantenere le nuove rotte (Trapani, Bruxelles, Cagliari, Londra e Barcellona) che hanno fatto fare un grande salto di qualità ma che hanno bisogno ancora di alcuni anni per potersi ripagare completamente.

Il patto d'acciaio per l'unico aeroporto regionale si è ulteriormente rafforzato dopo i risultati raggiunti e le richieste ufficiali di nuovi fondi per mantere i servizi fatte direttamente dalla società gestrisce Sase ai due colossi umbri, tra l'altro azionisti di maggioranza dell'aerostazione. Sul tavolo sono arrivati e arriveranno nei prossimi tre anni qualcosa come 3milioni 300mila euro griffati come detto da Fondazione Cassa di Risparmio e Camera di Commercio, guidata dall'ottimo Mencaroni. I denari non arrivano tramite nuova capitalizzazione dell'azienda, ma sono un contruibuto straordinario alla Sase regolamentato da una nuova convenzione di gestione dello scalo umbro. L'ulteriore passo in avanti non solo consolida le rotte attuali, ma si prevede di sondare anche nuovi percorsi più remunerativi. Fagotti è già all'opera e sa che non si può più sbagliare dopo aver imboccato la strada dell'auto-sufficienza. 

Grandi apprezzamento dalla Provincia di Perugia per la nuova fase economica e di sviluppo è stata espressa direttamente dall'assessore competente Ornella Bellini che è stata informata dagli organi competenti, seppur l'ente non è nel trust, dell'operazione: "Non stiamo di fronte ad un salvataggio, ma ad una vera e propria fase nuova destinata a rendere l'Umbria meno isolata e sempre più meta del turismo in entrata. Il rafforzamento del Trust - nato per potenziale le linee di volo - permette di mantenere i voli di successo sperimentati e allo stesso tempo di rafforzare la gestione della Sase in una proiezione economica futura più rosea. Questo passaggio avviene dopo che praticamente quasi tutte le infrastrutture fondamentali sono concluse o prossime ad esserlo. La terza considerazione è che in questo momento l'aeroporto dell'Umbria può ambire a diventare oggetto di attenzione anche per un turismo che si affaccia per una parte di Toscana, Marche e Lazio. Faccio i miei complimenti, come già fatto nelle settimane precedenti, alla Sase, alla Fondazione Cassa di Risparmio e Camera di Commercio".

 

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