PERUGIA - Dal 18 luglio parte lo Junior camp Nestlè. Si tratta del progetto “90 giorni” che la Nestlè ha messo in campo per mettere a disposizione dei propri dipendenti, nei giorni dell’anno in cui sono chiuse le scuole, una struttura a cui poter affidare i propri figli, con mani esperte e competenti, andando così incontro alle famiglie che in questi periodi hanno notevoli difficoltà a dover conciliare gli impegni lavorativi e familiari.

All’inizio il progetto è partito nella sede di Milano e ora è la volta di Perugia.
“Come Rsu fin dal primo momento ci siamo resi disponibili a 360° - spiega Michele Greco, delegato sindacale Perugina – abbiamo condiviso il progetto e cercato di veicolarlo nella nostra realtà cittadina, facendolo vivere anche come un'opportunità per il territorio.

Tant’è – prosegue Greco - che la prima idea in questa direzione è stata quella di mettere a disposizione per questo progetto i locali del Circolo dei Dipendenti della Perugina con i suoi spazi verdi e la sue poliedricità di utilizzo”.

“Il Circolo, nella persona del suo presidente, Federico Mariangeloni, si è reso subito disponibile - continua Greco - e l’idea che circa 50 bambini possano correre e giocare in quella struttura, storicamente usata dai lavoratori e pensionati, ci è parso l’ulteriore passo per il consolidamento di un realtà viva per la città di Perugia”.

La Rsu Perugina è convinta che questa esperienza potrà rivelarsi, nel tempo, un'ulteriore opportunità per i lavoratori della fabbrica, con la speranza che le condizioni siano sempre più vantaggiose sia da un punto di vista economico che di contenuti didattici e formativi per i bambini.

Il progetto “90 giorni” (ovvero il periodo dell'anno in cui i figli non vanno a scuola) è rivolto ai bambini dai 3 anni fino ai ragazzi di 14, figli di dipendenti, fino ad un massimo di 50 partecipanti. Per il periodo estivo la durata prevista è di due mesi, poi verrà riproposto nei periodi di chiusura della scuole (Natale e Pasqua).
 

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