di bnc

PERUGIA - La giornalista Vanna Ugolini del Messaggero dell'Umbria, con un documentario sulle vie della droga cittadina realizzato insieme a Cisl e Siulp, ha squarciato quel velo di ipocrisia che ha coperto la complicità di molti cittadini nei confronti del proliferare del mercato della droga. "Nelle nostre interviste ad alcuni pusher - ha spiegato ad Umbrialeft - è emerso che molti stranieri, soprattutto tunisini, raggiungono Perugia sia perchè c'è una rete di protezione formata da molti connazionali, sia perchè più facilmente, seppur a nero e senza documenti, riescono ad ottenere appartamenti in affitto. Ci sono proprietari che pur di gudagnare permettono situazioni losche o illegale che di fatto aiutano ad incrementare il mercato della droga". Inoltre Vanna Ugolini ha saputo direttamente dagli spacciatori che "la guerra per bande avviene per le schede telefoniche degli spacciatori". Schede che valgono 200 contatti di gente che vuole essere rifornita. "La Polizia sta chiedendo alle compagnie telefoniche come sia possibile che numeri di telefono posti sotto sequestro, riescano a tornare funzionanti in pochi giorni. Quei numeri sono la ricchezza dei nuovi spacciatori che sostituiscono quelli finiti in carcere. L'aumento delle risse a colpi di coltello sono per via di queste schede".

(il resto dell'intervista sarà pubblica sul mensile di Umbrialeft in uscita 11 luglio)

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