PERUGIA - Sono usciti i nomi delle decine di dirigenti regionali a cui graziosamente la Giunta  regionale ha elargito 3 milioni di euro  da dividere come premi di produzione. Se consideriamo che lo stipendio medio dei dirigenti è di circa 100 mila euro annui vuol dire che nella busta paga di dicembre  questi dirigenti troveranno tra stipendio, tredicesima e premio di produzione  dai 30 ai 40 mila euro. Questi fortunati mortali  avranno solo l'imbarazzo di come spenderli rispetto  alle migliaia   a livello regionale e milioni a livello nazionale che saranno costretti  a rivolgersi alla caritas per non morire di fame.

Nel medio evo quando  l'amministrazione delle città e dei comuni era gestita dalle corporazioni dei mestieri, certe  ingiustizie non sarebbero potute accadere  perchè  i costi li avrebbero sopportati proprio le corporazioni. Mai avrebbero pagato tali stipendi ai dipendenti pubblici. Ora i contratti di lavoro e le consulenze li stipulano politici con soldi  che non escono dalle proprie tasche. Un uso  demenziale dei soldi pubblici che in Umbria ha toccato il massimo con la pensione di 49 mila euro mensili al dirigente del comune di Perugia. Se un tale contratto lo avesse sottoscritto il rappresentante di una corporazione, i propri iscritti se lo sarebbero mangiato vivo. Una società più equa è il primo obiettivo che i sindacati e i partiti dovrebbero avere nelle proprie agende.

Coordinatore Verdi dell'Umbria

Remo Granocchia

 

 

 

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