di Fabrizio Salvatori

 

Stipendi congelati fino al 2014 per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici. Erano in molti che se lo aspettavano e alla fine ecco spuntare l’ipotesi di un decreto ministeriale (Economia e Funzione Pubblica) che dovrebbe essere pubblicato a giorni. Nel provvedimento vengono fissate anche le modalita' di calcolo relative all'indennita' di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 e ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali. Il decreto ministeriale prevede anche il blocco degli scatti di anzianita' per il 2013 per i lavoratori della scuola (personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario).

 

"Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal Governo Monti a urne chiuse, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni", protesta la leader dell’Fp-Cgil, Rossana Dettori, che chiede al ministro Patroni Griffi di smentire l’esistenza del provvedimento. "Credo che fin quando il quadro politico non sara' piu' chiaro - continua Dettori - in una fase di instabilita' come quella attuale il Governo non possa procedere, soprattutto in assenza di un confronto con i lavoratori e con un tavolo ancora aperto all'Aran".

 

Dettori elenca per filo e per segno i dossier aperti: dal precariato, con la minaccia di licenziamenti solo in parte posticipata a luglio, agli enti locali, con casi sempre piu' frequenti di perdita di salario e in una situazione quasi schizofrenica per il sistema contrattuale di secondo livello,fino alle cosiddette eccedenze nelle funzioni centrali e nel resto del lavoro pubblico. “Le questioni sono tali e cosi' importanti da richiedere un confronto a tutto campo. Un confronto - spiega la sindacalista - che parta dalla necessita' imminente di riformare e innovare la pubblica amministrazione senza cercare capri espiatori, come sembrano fare anche in questi giorni alcune forze politiche - conclude – senza continuare ad attaccare e punire i lavoratori a cui si chiede di partecipare a questa sfida".

 

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, invitando il governo e recedere dai suoi propositi. "Nei settori della conoscenza peggiorano quotidianamente le condizioni di lavoro - sottolinea Pantaleo - diminuisce il potere d'acquisto dei salari e sono drammatiche le conseguenze dei tagli. Per queste ragioni occorre cambiare strada rinnovando i contratti nazionali  e tornando a investire su scuola,universita', ricerca e afam. Ma tutto questo non puo' essere affrontato da un Governo in scadenza e senza più' alcuna credibilita'".

 

Fonte: controlacrisi.org

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