Desiré Marchetti è la nuova segretaria generale della Fp Cgil dell'Umbria. L'elezione è avvenuta al termine del congresso regionale del sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici (6200 iscritte e iscritti nella nostra regione) che si è svolto a Foligno, con la partecipazione del segretario della Fp Cgil nazionale, Fabrizio Rossetti. Marchetti, 56 anni, ternana, laureata in Scienze Politiche con indirizzo amministrativo, istruttrice di vigilanza del Comune di Terni e già componente della segreteria Fp Cgil dell'Umbria, subentra a Tatiana Cazzaniga, chiamata ad un incarico dalla Fp Cgil nazionale, dopo aver guidato la categoria in Umbria dal 2020, attraverso gli anni complicati della pandemia, caratterizzati da una vertenza in difesa della sanità pubblica che resta ancora aperta. A lei è andato il saluto e il ringraziamento di tutta l'assemblea congressuale per il lavoro svolto.
Marchetti è stata eletta con 39 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti. 
“Non nego la mia forte emozione oggi – ha detto nel suo discorso di insediamento la nuova segretaria - Guardando indietro vedo il mio percorso, la mia militanza nella Cgil, sia nei settori pubblici che in quelli privati. Ringrazio Tatiana e tutte le compagne e i compagni che mi hanno affiancata in questi anni. Oggi – ha aggiunto - il quadro che abbiamo davanti è una politica che punta direttamente alla destrutturazione del sistema pubblico, con un misto di liberismo economico dell’ultima ora, dove il mercato si 'lascia fare', e una forte ritrazione del perimetro pubblico, che determina un progressivo collasso del sistema di welfare e dei servizi, così come l'abbiamo conosciuto. E allora – ha concluso Marchetti – è necessario strutturare la nostra azione attraverso l'autorevolezza che la nostra organizzazione detiene, per aprire le porte che, diciamolo con molta franchezza, questa politica ci vuole chiudere”.
Nel corso del dibattito è stato fatto un quadro dettagliato della situazione del pubblico impiego in Umbria, grazie non solo alle molteplici testimonianze di delegate e delegati dei vari comparti e settori, ma anche ad uno studio della Funzione Pubblica Cgil nazionale sulla situazione del lavoro pubblico nel nostro Paese, costruito incrociando dati del Mef, dell'Istat, del Censis, dell'Agenas, dell'Inps e di vari altri istituti pubblici e non. Lo studio fotografa anche la situazione della nostra regione: complessivamente, al 31 dicembre 2020, erano 29.436 i dipendenti in forza alla pubblica amministrazione nella nostra regione: 11.577 in sanità, 7.375 nelle funzioni locali, 3.340 in quelle centrali e 6.800 in regime di lavoro pubblico (più 300 autonomi). Già a fronte di questi numeri, il fabbisogno di personale stimato dal sindacato ammonta a 7.753 unità, ma c'è un problema ulteriore: i pensionamenti che avverranno da oggi al 2030 e che interesseranno circa il 35% della forza lavoro attuale. “Un vero e proprio esodo di oltre 10mila lavoratrici e lavoratori pubblici dell'Umbria che porta il fabbisogno reale di assunzioni in questa regione a 18mila unità – ha sottolineato il segretario nazionale Fabrizio Rossetti nelle sue conclusioni – ed è per questo che come Fp Cgil chiediamo un piano pluriennale di assunzioni stabili nelle pubbliche amministrazioni italiane, di 1,2 milioni di posti di lavoro, per coprire sia il turnover al 2030, pari a 700mila uscite per pensionamenti, sia i fabbisogni reali di personale”.
 

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