Mi auguro che a fronte della crisi in atto e del drastico taglio delle risorse pubbliche, il dibattito politico
regionale in preparazione del Dap consideri prioritario il tema dell’accesso e della qualità dei servizi, rispetto a rivendicazioni organizzative localistiche che, stando a insistenti voci in circolazione, rischiano di prevalere e di diventare il vero terreno del confronto. Massimo Buconi, capogruppo dei socialisti in Consiglio regionale, esterna le sue riflessioni in tema di programmazione regionale ed a proposto delle scelte da fare con il Documento annuale di programmazione 2012 (Dap)  afferma, “la maggioranza in questo difficile momento deve proporre un documento che contenga scelte capaci di contribuire a rilanciare lo sviluppo in Umbria e a rendere adeguata la propria rete dei servizi”.

"Una programmazione strategica chiamata a fare i conti con la vera crisi, con i tagli alle risorse e con i mezzi effettivi a disposizione, deve in primo luogo accettare la sfida della buona qualità degli stessi servizi, all'interno della nostra regione. In questa ottica, prosegue Buconi, "come gruppo socialista, esprimo soddisfazione per aver recepito nella premessa al DAP, l'esigenza di una maggiore integrazione, collaborazione e sinergia con le Regioni limitrofe del Centro Italia che riguardi anche l'Università degli Studi di Perugia e quella per Stranieri. E' una necessità dettata dalle nuovi condizioni che ci obbligano a non pensare più in maniera autarchica. Se vogliamo garantirci per il futuro un'erogazione di servizi ottimali, a partire da quelli sanitari, dobbiamo convincerci che non tutto potrà essere assicurato autonomamente e che il problema va affrontato paritariamente, con le altre realtà regionali".

Altro tema importante - prosegue Buconi - riguarda l'organizzazione del welfare umbro. Le scarse risorse impongono un radicale ripensamento, ben al di là dei risparmi da effettuare. Urge una gestione ottimale dei fondi. Come socialisti, siamo per mantenere il concetto universalistico del sistema sanitario e sociale, ma deve essere una scelta strategica di tutto il centro sinistra”.  "La crisi - conclude Buconi - fa emergere anche aspetti positivi, in quanto “ci costringe a partire dal Dap, a riflettere in maniera critica su quello che abbiamo, i servizi e la loro qualità, i costi delle strutture di alta specialità, la loro appropriatezza in generale, fino ad una riflessione critica sull'organizzazione universitaria e sul potenziamento della sua qualità e dell'offerta formativa e della qualità in generale. Tenendo presente queste considerazioni si può stilare un Dap che sia in grado di dare le risposte necessarie all'Umbria".

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