Di Ciuenlai – Diceva Lenin “i padroni, per fare profitto, ci venderanno anche la corda con cui li impiccheremo”. La frase è forte, ma rappresenta l’essenza dell’ideologia  capitalistica. Prima viene il denaro e il profitto  poi le persone, che, questa fase estrema denominata liberismo, ha ridotto a pura merce. Quindi la produzione non si chiude, anche quella che non serve, costringendo, ogni giorno,  milioni di persone al rischio del contagio, che resta sempre alto, anche se in leggero calo. E resta alto perché quelle persone con tanti contatti tornano a casa e, se l’hanno preso,inconsapevolmente lo passano anche i familiari. A quelli, ahimè che la finta quarantena , doveva proteggere.

E’ un sistema spietato che considera gli anziani zavorra e una spesa inutile per pensioni e assistenza.  Che passa sopra e resta indifferente a  decine o forse centinaia di migliaia di morti e a milioni di malati, “necessari a creare l’immunità di gregge”, ha detto qualcuno (In Italia hanno detto diversi esperti saremmo al 15% di infettati  e occorrerebbe arrivare al 50%. Ma a quale prezzo?).

Che concede solo a chi se lo può permettere di stare fuori dalla “peste”, nella totale e comodissima  solitudine delle loro residenze dorate di campagna o di collina . E se per caso arrivasse, niente paura, ci sono degli “alberghi sanitari” che , pagando profumatamente, ti curano in una confortevole stanza o addirittura in una  “suite” singola, con a disposizione, personale medico, specializzato e infermieristico, appositamente dedicato e dotato di tutte le terapie ed attrezzature di avanguardia. Lor signori, salvo casi rarissimi, che sono la classica eccezione che conferma la regola,  non muoiono.  Quello tocca ai poveri, alle persone normali.  A quelle che hanno fatto la fila per entrare in intensiva perché i letti erano finiti, per la disperazione dei tanti medici ed infermieri che si sono trovati a gestire eserciti di malati da curare “a mani nude”, o che, vista la situazione,  hanno deciso di “crepare” a casa accanto ai loro cari, per non doverlo fare soli ,come cani arrabbiati,  in un corridoio di un qualsiasi nosocomio. Dando vita ad una  specie di  “Eutanasia” della disperazione.  

E’ dunque la protezione del sistema la ragione per la quale, in tutto l’occidente si fa finta di stare in isolamento. Ma che quarantena è quella che permette al 40% del traffico di una giornata normale, in zone ad alta presenza del virus,  di circolare indisturbatamente. Come fa il contagio a calare se milioni di persone, in zone altamente infettate, continuano a stare  a contatto  di gomito tutti i giorni ? Dice abbiamo fatto come in Cina? Si sti cazzi? Uh l’ho scritto, ma non me lo rimangio.

Spieghiamo il modello Cina (un misto tra quarantena e controllo di massa come in Corea).

1) Tutti dentro, ma proprio tutti, salvo quelli che fanno parte del sistema sanitario e di assistenza, che fanno cibo o che permettono ai sistemi energetici di funzionare.

2) Non si esce da casa neanche per andare  a fare la spesa. Te la portano.

3) Equipe di medici e personale sanitario territoriale vengono a bussarti alla porta tutti i giorni e ti chiedono se ci sono novità, se qualcuno sta male, se c’è da fare un tampone o verificare sul posto la necessità di un ricovero.

4) Si costruiscono in pochi giorni 14 ospedali con migliaia di posti letto dedicati unicamente ai malati di Coronavirus, per cercare di evitare che questi vengano a contatto con gli altri ricoverati.

5) Si inizia a lavorare per la fase 2 di riapertura. Con una App (Lo fanno anche in Corea con grandi risultati) si classifica, attraverso un codice, lo stato della persona. Se sta bene o è guarito avrà accesso a trasporti, spostamenti e negozi, senza permessi o auto certificazioni di sorta,  perché il suo codice farà scattare una luce verde all’ingresso o ai posti di controllo. La luce sarà arancione se sei in osservazione e quindi se ci provi ,gli addetti ti riportano a casa. Se è rossa ti arrestano perché vuol dire che hai il virus e dovevi stare in assoluta quarantena.  Questo permetterà di isolare il soggetto e il controllo, di tutte le persone, anche dei nuovi contagiati. Infatti se la temperatura , che viene controllata all’entrata in ogni sito riaperto, risulta anormale, la luce diventa rossa. In un attimo e in tempo reale si avranno tutti i contatti del soggetto negli ultimi 15 giorni e le autorità sanitarie potranno intervenire immediatamente su di loro.

D’accordo, non è roba per noi.  Ma in occidente facciamo finta di seguire il “modello Cina”. Qualcuno si chiede come mai, in un contesto del genere non si sia scelta (salvo in parte il Veneto) la strada Coreana. Ma perché ci vogliono milioni di test, centinaia di migliaia di tamponi, una organizzazione sanitaria territoriale efficiente e un sistema di database come quello asiatico. Tutte cose che non esistono o che  sono state ridotte pesantemente, negli ultimi 20 anni. Per la nostra sanità pubblica occidentale, tutto questo è impossibile . Non solo per l’Italia, ma perfino per la Germania.

E a tutti gli stati del liberismo non è rimasto che attuare la “Ventena”, cioè la chiusura a metà. Il risultato è che sarà lunga, molto lunga e, senza una corretta gestione della fase 2, anche rischiosa, perché il liberismo, il capitalismo finanziario, hanno fretta “di riaprire” e se ne fregano di quello che chiamiamo popolo e di nuove possibili e probabili ricadute.   La storia insegna. Le seconde ondate esistono e sono sempre state peggiori della prima. E in una nazione dove si mendicano persino le mascherine non c’è da stare allegri. Che facciamo “speriamo nel caldo”?

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