Prosegue in maniera decisa il programma di crescita della Molini popolari riuniti (Mpr). Dopo l’investimento di Pierantonio di Umbertide, con l’impianto operativo da ottobre, e l’incorporazione della cantina Terre del Carpine di Magione, dove sono iniziati i lavori per l’inserimento di nuove attività, nei giorni scorsi la cooperativa ha definito l’acquisizione del Centro servizi–stoccaggio cereali e impianto molitorio di Amelia.

Con questa operazione la cooperativa è ormai presente su tutto il territorio regionale per quanto riguarda i servizi agli agricoltori.

“È un impegno significativo – ha affermato il presidente della Mpr Dino Ricci –. Sono previsti investimenti importanti per adeguare gli impianti e le strutture nel loro complesso, considerando che sono inattivi da alcuni anni. La crescita della cooperativa passa necessariamente per un ampliamento dell’attività di servizio all’agricoltura, vendita mezzi tecnici e ritiro dei cereali. È una condizione indispensabile per valorizzare al meglio le produzioni agricole dei nostri associati”.

“Essendo a oggi la nostra presenza consolidata nella provincia di Perugia – ha proseguito Ricci –, dove spazi per incrementi ulteriori non ci sono, anche per la presenza di molti competitor, riteniamo che l’area del ternano e dell’alto Lazio possa essere quella dove poterci sviluppare.
L’obiettivo che ci poniamo è quello di rilanciare la presenza della cooperazione agricola e di servizio. Lo sforzo sarà quello di coinvolgere in questo progetto, molto impegnativo, i produttori agricoli del territorio insieme a tutte le organizzazioni agricole”.

“L’impianto molitorio a grano tenero – ha spiegato Ricci –, con una capacità produttiva di circa 300mila quintali l’anno, per la sua collocazione logistica, ci consentirà una presenza strategica nel mercato delle farine”.

“Quella attuale – ha concluso Ricci – è una fase molto importante della vita della cooperativa. Nei prossimi anni andremo al completamento del progetto di delocalizzazione dei silos per lo stoccaggio cereali, dei magazzini e della sede aziendale, contestualmente a un percorso di valorizzazione dei patrimoni aziendali non più strategici”.

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