Reazioni esagerate della sinistra nostrana. Non possono decidere sempre cosa è buono e cosa è sbagliato. Si può non condividere le teorie proposte ma non si può cancellare il diritto di esprimerle. Così Emanuele Prisco, consigliere Pdl al Comune di Perugia, interviene sul dibattito intorno al convegno sulla marcia su Roma di sabato 27 e domenica 28 ottobre a Perugia.

La levata di scudi di esponenti della sinistra al riguardo è assolutamente sopra le righe - spiega Prisco - perché crea un inutile clima di tensione e prevarica proprio quel pensiero democratico di cui quelle forze politiche si sentono depositarie. Vietare la manifestazione sarebbe un vero e proprio affronto alla democrazia e alla libertà di pensiero. Si creerebbe in questo modo un pericoloso precedente, che lascia in mano ad una parte politica la decisione di cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Non voglio pensare che la democrazia sia messa in pericolo da un semplice convegno storico. Il sistema democratico è solido ed è valore condiviso di tutta la comunità nazionale. Capisco che quando si litiga ogni giorno solo per il potere e per le poltrone, come capita a molti esponenti dei governi locali in Umbria, si cerchi una paventata unità “antifascista” per rimettere insieme i cocci in assenza di idee e di progetti di rinnovamento di cui invece l’Umbria avrebbe bisogno. Il mio auspicio è che quanto prima si riesca ad affrontare anche questo periodo storico italiano con serenità, nella convinzione che serva all'Italia una memoria condivisa su tutta la propria storia.

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