Consumi: "il peggior anno dal dopoguerra". I dati Istat e Confcommercio
di Fabio Sebastiani
Brusco arretramento del potere di acquisto delle famiglie italiane. Nei primi nove mesi del 2012, nei confronti dello stesso periodo del 2011, l’Istat ha registrato una flessione del 4,1%. Arretrano di conseguenza anche in consumi che nello stesso arco di mesi in rapporto all’anno precedente perdono più del 2%. Questo dato per Confcommercio equivale in realtà a un meno 2,9% se calcolato fino a novembre 2012. Una diminuzione dei consumi di tale portata equivale ad una riduzione della spesa complessiva pari a -33,4 miliardi di euro (ovvero -1.391 euro a famiglia), fanno sapere dal Codacons. Parliamo del potere d’acquisto, quindi di un dato che già sconta l’aumento dell’inflazione. "Pesantissimi" per il Codacons i dati dell’istituto di statistica. Si può parlare di “una tassa invisibile a carico delle famiglie”, che ha pesato nel 2012 per 1.433 euro su una famiglia di 3 persone, e addirittura per 1.578 euro su un nucleo composto da 4 persone".
Per il segretario del Prc Paolo Ferrero, i dati sui crolli dei consumi “che ci consegnano il 2012 come il peggior anno dal dopoguerra” hanno un responsabile chiaro: “il governo Monti che ha proseguito la disastrosa opera del governo Berlusconi. Monti, Berlusconi, Bersani e Casini hanno assassinato l’economia e la società italiana, altro che salvatori della patria!”. Proteste anche da parte del sindacato dei pensionati Spi-Cgil. “La politica prenda degli impegni precisi con chi sta vivendo da anni una situazione di straordinaria difficoltà – dice il segretario generale Carla Cantone - si occupi dei redditi delle famiglie e di contrastare la povertà ormai dilagante”. “Non vorremmo – ha continuato Cantone – ritrovarci di fronte all’ennesima campagna elettorale estenuante fatta solo di promesse e di annunci. Il paese ha bisogno di soluzioni, rivolte soprattutto alle fasce più deboli del paese.” Anche per il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – il crollo dei consumi, “il peggiore dal dopoguerra con un calo del 2,9% rispetto a novembre del 2011”, è il risultato della politica di austerità portata avanti in questi mesi dal governo, nonché della mancanza di strategie di crescita economica”.
Fonte: controlacrisi.it
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