"Abbiamo appreso del momentaneo trasferimento del consultorio di Ponte San Giovanni presso la sede del consultorio di Ponte Felcino per lavori di ristrutturazione che interessano tutto il centro salute di Ponte San Giovanni. Una buona notizia! Tuttavia vogliamo evidenziare la necessità di un'adeguata ricollocazione e ristrutturazione anche dei pochi altri consultori rimasti, a partire da quelli di via XIV settembre e di Madonna Alta”. Lo scrivono in una nota il coordinamento donne della Cgil di Perugia e quello dello Spi Cgil di Perugia, insieme a Udi (Unione donne in Italia) Udu (Unione degli universitari), Rete degli Studenti Medi e Auser Perugia. 
“Tuttavia - proseguono sindacato e associazioni - non basta ristrutturare gli edifici e i locali che ospitano i consultori, serve soprattutto ridefinire le loro modalità di intervento e verificare gli obiettivi di salute. Questo significa aumentare le risorse e garantire un organico adeguato, ormai invece ridotto gravemente e costantemente. Inoltre, va prevista per il personale esistente e per quello che entrerà una formazione adeguata alle evoluzioni sociali e culturali correnti”.
Accoglienza, prevenzione e promozione della salute sono secondo Cgil e associazioni la via maestra per tutelare la salute sessuale e riproduttiva sul piano medico, sociale e psicologico, anche introducendo nuovi tipi di intervento, con l’applicazione delle linee di indirizzo ministeriale sull’aborto farmacologico, oltre a dare contraccezione gratuita come previsto dalla legge 54/75 sui consultori mai applicata. "Così come occorre - concludono Cgil, Spi, Udi, Udu, Rete e Auser - ripristinare e rafforzare esperienze già praticate di formazione e informazione nelle scuole e comunità giovanili sulla sessualità e affettività, impedite negli ultimi anni".

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