L’Assemblea legislativa ha approvato con voto unanime dei presenti la mozione presentata dal consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico), condivisa e sottoscritta in Aula da tutti i capigruppo, che impegna la Giunta regionale a “procedere alla costituzione della Consulta regionale delle Professioni sanitarie e Socio sanitarie, al fine di dare seguito a quanto già avvenuto a livello nazionale con la Consulta nazionale costituita e di assicurare una integrazione e una interdipendenza virtuosa delle diverse delle diverse figure e delle competenze distintive delle professioni, che concorrono all'organizzazione ottimale dei servizi assistenziali nelle fasi di predisposizione del nuovo Piano sanitario regionale”.

Nell’illustrare l’atto in Aula, Fora ha ricordato che diversi mesi fa ordini delle professioni sanitarie hanno comunicato alle istituzioni umbre che a seguito della predisposizione della Consulta nazionale anche in Umbria tutte le istituzioni sanitarie hanno istituito in maniera responsabile e lungimirante la consulta regionale permanente delle professioni sanitarie e socio sanitarie. La consulta, costituita in quasi tutte le regioni italiane, ha l’obiettivo di essere un luogo di sintesi di tutte le professioni sanitarie, in larga misura pubbliche oltre che private è quanto mai necessaria in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Rappresenta un luogo nel quale la Regione possa attivare un confronto permanente in relazione alla programmazione e all’attuazione delle politiche socio sanitarie regionali. Visto che siamo nella fase di programmazione del nuovo Piano sanitario regionale la Consulta può rappresentare uno strumento fondamentale per poter avviare un confronto strutturato sulla rilevazione dei bisogni della popolazione medica e socio sanitaria. Questa mattina l’assessore Coletto, rispondendo ad una interrogazione, ha confermato che è in corso di predisposizione una delibera per la costituzione della Consulta. Informazione appresa con estremo piacere visto che la richiesta risale a sei mesi fa”.

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