PERUGIA– Nella sessione di ‘Question time’ della seduta odierna dell’Assemblea legislativa umbra, il consigliere Giacomo Leonelli (Pd) ha illustrato la propria interrogazione a risposta immediata con cui chiedeva all’assessore Fabio Paparelli chiarimenti circa il futuro della Film Commission e su come la Giunta regionale intenda “operare per fornire un appoggio concreto ed operativo alle produzioni ove non venisse prorogato il rapporto con la società Lumiere”.

Illustrando l’atto ispettivo, Leonelli ha ricordato che una sua mozione approvata nel 2016 chiedeva di “riattivare una Film Commission regionale quale efficace strumento di marketing territoriale a sostegno e incentivazione delle produzioni cinematografiche, televisive e audiovisive con l'obiettivo sia di promuovere l'immagine e la visibilità della regione e sviluppare le sue attività produttive. Si impegnava inoltre la Giunta al fine di costituire una Fondazione di partecipazione, capace di attrarre investimenti pubblici e privati al pari delle altre realtà regionali di Film Commission riconosciute come buone pratiche”.

“Nel febbraio 2018 – ha aggiunto Leonelli - è stata formalmente riattivata la Film Commission con l'assegnazione allo ‘Studio Lumiere’ di un appalto da 87mila euro per la fornitura di servizi e di attività di supporto. Da quando è stata riattivata la Film Commission si sono decuplicate le produzioni in Umbria, sia italiane che straniere, con film e serie tv di larga diffusione. A quanto emerge, in Giunta – ha spiegato ancora Leonelli – si starebbe per pubblicare il bando relativo alla costituzione della Fondazione. Ma il prossimo 22 febbraio scade il contratto con lo Studio Lumiere e dunque c’è il rischio di interrompere il servizio di appoggio alle produzioni, veicolando presso gli operatori il messaggio di sospensione del lavoro di Film Commission, con il rischio concreto di azzerare i progressi fatti in questi mesi”.

L’assessore Fabio Paparelli ha risposto spiegando che “con delibera regionale del giugno 2016 il servizio Turismo è stato individuato quale titolare per l’attività della Film Commission, che la legge n.‘8/2017’ ha incluso nella legislazione turistica regionale. La volontà è di considerare questa attività come elemento fondamentale per la promozione turistica del territorio. A questa finalità si aggiunge quella di attrarre produzioni sul territorio e capitalizzare la loro presenza sia a livello economico che turistico. Dal 2016 al 2018 il servizio regionale ha cofinanziato e supportato importanti fiction ed altre produzioni di vario genere in varie parti del territorio umbro. Nel dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale circa la costituzione della ‘Umbria Film Commission’ come Fondazione di partecipazione è stata indetta una procedura ad evidenza pubblica finalizzata temporaneamente ed in via sperimentale all’acquisizione di servizi di supporto operativo all’attività della Film Commission”.

“I servizi – ha aggiunto Paparelli - vennero affidati alla ‘Cooperativa Studio Lumiere’ con contratto sottoscritto il 23 febbraio 2018 e per la durata di 12 mesi. L’avviso esplorativo a partecipare alla Fondazione e contribuire ai relativi fondi è stato pubblicato il 30 gennaio 2019 e scadrà il 45esimo giorno successivo, qualche settimana dopo la scadenza del contratto stipulato con la società Studio Lumiere. Non ci sembra opportuno precostituire situazioni rispetto alla Fondazione alla quale sarà demandata ogni decisione in ordine all’attività di supporto della Film Commission, potendo noi sopperire nel frattempo con le risorse interne come abbiamo fatto in questo anno affiancando tutte le produzioni cinematografiche. Il 19 febbraio è fissato l’incontro definitivo con le Fondazioni bancarie e le Camere di commercio per sancire la loro possibile adesione alla Fondazione Umbria Film Commission”.

Leonelli ha replicato dicendosi “non soddisfatto della risposta dell’assessore. Volevo sapere – ha spiegato - come sarebbe stata gestita la fase di transizione, se e quando verrà costituita la Fondazione. Auspicavo una proroga a chi ha gestito il servizio fino ad ora. Non si può davvero pensare di mandare su territori dove ci sono le produzioni e si girano i film la dirigente della Regione o la responsabile della Film Commission. Non si può pensare di lasciare scoperta una fase di transizione che durerà diversi mesi. Non vedo come il direttore o il dirigente possa andare sul set a fare un lavoro che richiede specifiche competenze tecniche”. 

 

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