Nell’incanto della chiesa-museo di Sant’Antonio, a Cascia, si è svolta la cerimonia di consegna delle onorificenze “I Cavalieri dell’Ambiente”, premio giovanissimo (appena 2 anni), ma già dalle solide radici che ne proiettano i rami verso un futuro sempre più rigoglioso, voluto e organizzato dal Comune della città di Santa Rita e dalla Provincia di Perugia da un’idea del capo di gabinetto della presidenza della Provincia, Luciano Moretti. Quattro i premiati nell’edizione 2013 dal sindaco Gino Emili, dagli assessori alla cultura della Provincia, Donalella Porzi e del Comune di Cascia, Lanfranco Castellucci e dal dirigente dell’assessorato alla cultura provinciale Maurizio Terzetti. L’iniziativa è stata ben  coordinata da Fulvio Porena e arricchita dal contributo musicale del M° Oscar Mattioli che ha eseguito brani nell’antico organo della chiesa-museo e dalla lettura di testi letterari curata da Fabrizio Cruciani. 

Tutti i premiati – il perugino Claudio Bazzarri, Feliciano Campi editore del calendario e dell’almanacco Barbanera, l’artista Bruno Ceccobelli e l’Ipsia Cavour-Marconi di Perugia - si sono distinti per l’impegno a favore dell’ambiente inteso come valore fondamentale della vita di ciascuno oltre che bene dell’umanità.

“La Valnerina – ha detto Emili – ha nella cura dell’ambiente uno dei suoi  aspetti fondamentali. Siamo grati ai nostri antenati che ce lo hanno consegnato intatto. Questo è un premio importante che dovrà oltrepassare i confini regionali e diventare di caratura nazionale e internazionale”.

“Un  conferimento  –  ha rimarcato Porzi – ispirato da Moretti che ha voluto dare il titolo di ‘Cavalieri’ ai premiati proprio per segnare il loro nobile impegno nei confronti della valorizzazione e della tutela dell’ambiente. Cascia è lo scrigno ideale per lanciare questo messaggio”. Una riflessione su come troppo spesso l’ambiente sia sacrificato alle leggi del profitto è stata espressa da Castellucci. “Quanto sta avvenendo con l’Ilva  a Taranto è emblematico di comportamenti sbagliati – ha spiegato – premi come questo hanno anche il merito di sensibilizzare sempre di più sulle tematiche ambientali. Claudio Bazzarri nel ricevere il premio -  conferitogli per l’impegno da sempre profuso a favore delle tematiche ambientali che, tra l’altro lo hanno portato anche nell’azione politico-amministrativa a realizzare con una ricerca sui Grandi Alberi della Città di Perugia affidata a Legambiente, il Bosco didattico di Ponte Felcino e alla creazione della prestigiosa azienda florovivaistica UmbraFlor – non ha nascosto la reticenza a ricevere un premio in un’Italia troppo spesso prodiga nel consegnare onorificenze senza contenuti reali.

“In questo caso è diverso – ha dichiarato Bazzarri – la vita di Santa Rita da Cascia è segnata dall’ambiente: una spina, un fiore, una pianta. Il suo non è un insegnamento retorico, anche per questo ho accettato”. E’ stata poi la volta dell’editore Campi, rappresentato per l’occasione dal dottor Bandini, amministratore delegato della casa editrice che ha espresso la soddisfazione della storica pubblicazione di “Barbanera”, nata a Foligno nel 1762, diventata da allora il calendario italiano per eccellenza e dal 1793 corredato da un almanacco tascabile che scandisce il passare delle stagioni. “Campi – si legge nelle motivazioni del premio – trasmette i geni della sapienza del leggendario Barbanera alla società di oggi, comunicando pensieri e stili di vita del tutto coerenti con le attese di un mondo che, pure tecnologico, non ha rinunciato alla sua anima. Anima letteralmente coltivata all’interno di un complesso agricolo, a Spello, che, in ragione del suo titolo di ‘Orto giardino delle stagioni’, accoglie frutti e ortaggi in via d’estinzione, piante di archeologia arborea, semi rari, erbe officinali, fiori che ritmano lo scorrere del tempo”.

Un orto tutto da visitare, come ha esortato a fare il dottor Bandini. “Schiller dice che la natura è la mano destra dell’arte”, con queste parole Bruno Ceccobelli, famoso scultore di rara sensibilità, ha tratteggiato il senso del proprio impegno artistico che lo ha portato, tra l’altro a recuperare una torre del XII secolo a Montemolino di Todi. Vent’anni di lavoro per un risultato mirabile. “E’ un esempio, invero assai raro – è chiarito nelle motivazioni del premio – di lavoro d’artista che ha voluto abitare il suo sogno assumendo nient’altro che l’abito fornitogli dalla storia del paesaggio. La sua formula è stata: utilizzare materiali veri dell’epoca e materiali veri dei dintorni di varie epoche”.

Infine il riconoscimento è stato consegnato a tre studenti e a un docente in rappresentanza delle classi 4D2 e 5D del corso tecnico delle industrie elettroniche dell’Istituto Cavour-Marconi che ha realizzato il progetto di una casa ecologica che contiene “una parola d’ordine: la stabilità dell’ecosistema. Un manufatto, un esempio di eloquenza progettuale che parla più di mille variazioni verbali sul tema delle fonti energetiche rinnovabili”.

 

Condividi