PERUGIA - “Auspichiamo per l'Umbria una organizzazione integrata su scala regionale della Sanità, superando le frammentazioni e le incongruenze che sono state fino ad oggi conseguenza delle azioni autonome e autarchiche delle singole aziende sanitarie sia locali che ospedaliere e che hanno portato a una competizione concorrenziale tra i servizi, duplicazione delle funzioni e spreco di risorse, spesso a scapito della efficienza e dell'efficacia dell'assistenza”: lo hanno detto i rappresentanti dell'Intersindacale medica dell'Umbria nell'audizione della Commissione Sanità e Servizi sociali dell'Assemblea legislativa, presieduta da Eleonora Pace.

I rappresentanti sindacali dei medici ritengono sia “fondamentale restituire il ruolo consultivo e partecipativo attivo agli organismi deputati per legge a rappresentare gli operatori della sanità in seno alle amministrazioni aziendali quali il collegio di direzione e il consiglio dei sanitari”.

“Non è pensabile – dicono – adottare una politica di 'risparmio' con tagli lineari senza coinvolgere il governo clinico dei dirigenti sanitari. Anche durante l'emergenza Covid sono stati mantenuti livelli qualitativi e quantitativi adeguati, nonostante le retribuzioni più basse di tutto il centro-nord, dotazioni logistiche, strumentali e di organico a volte carenti. Il che vuol dire anche turni di lavoro spesso in eccesso rispetto all'orario contrattuale. E non dimentichiamo i tanti lavoratori precari che contribuiscono ogni giorno, spesso in maniera determinante, al lavoro nei servizi, la cui posizione deve essere sanata”.

Per i rappresentanti sindacali dei medici “il primo intervento da eseguire è quello di completare una rete logistica informativa attraverso cui tutte le Strutture e i Servizi sanitari regionali possano dialogare in tempo reale tra loro e con i medici di medicina generale. Il fascicolo sanitario elettronico e tutta la medicina informatizzata potrà essere uno strumento operativo adeguato a rendere più efficiente il sistema”.

Fra le criticità evidenziate in audizione quella di potenziare e riorganizzare l'assistenza primaria sul territorio: “E' evidente – secondo i medici – la carenza di un adeguato numero di strutture per l'accoglienza e il trattamento dei pazienti più deboli e con cronicità importanti, gli anziani disabili e non autosufficienti, i circa 8mila umbri malati di alzheimer, i tanti pazienti con dipendenze, con problemi psichiatrici o pazienti terminali. Necessario potenziare la rete degli ospedali di comunità, delle Rsa, delle Residenze protette, dei centri di riabilitazione”.

Un accenno anche sul rapporto Ospedale-Università: “non è stata ancora definita la convenzione tra rete ospedaliera territoriale e Università, che consentirebbe importanti progressi nella riorganizzazione e gestione dei Servizi e dei Reparti, nonché dei Dipartimenti, integrando le attività assistenziali e le funzioni scientifiche e didattiche. La convenzione in vigore non soddisfa più le esigenze delle due entità convenzionate e del Sistema sanitario; è auspicabile l'istituzione di un unico Comitato Paritetico Regione Università”.

Come nella precedente legislatura, i medici sono tornati a chiedere un investimento “prioritario, incisivo e costante” sulla prevenzione, a partire da quella riguardante le patologie croniche che sono causa di disabilità in particolare sulle persone anziane: serve una opportuna educazione sui corretti stili di vita. Diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, fumo sono i principali fattori di rischio per la malattia arteriosclerotica che provoca infarti, ictus e disabilità. Da qui il richiamo a una corretta alimentazione e attività motoria da eseguirsi in maniera costante per evitare tali rischi.

Da rafforzare anche gli screening oncologici e potenziato il Registro tumori umbro di popolazione umana e animale, “non solo come classico registro tumori – hanno detto – ma anche con una nuova veste di registro di patologia e registro ambientale, in collaborazione con Arpa Umbria. Inoltre va potenziata e ridefinita una più efficace azione dei controlli sulla filiera agroalimentare, con particolare riferimento al patrimonio zootecnico, all'industria mangimistica e agli alimenti di origine animale, ridefinendo i livelli organizzativi centrali e territoriali. Va sviluppata l'attività di igiene urbana veterinaria, comprensiva delle problematiche inerenti il randagismo e la fauna selvatica”.

Al termine dell'audizione, la presidente della Commissione Eleonora Pace ha detto che “Lo spazio di incontro non mancherà mai”, aggiungendo che per quanto riguarda la Giunta “non troviamo un muro di gomma ma tutt'altro, per cui molti argomenti avranno a breve delle risposte, anche se le problematiche evidenziate sono molte e complesse, quindi serviranno ulteriori momenti di confronto”.

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