CITTA’ DELLA PIEVE - Con un finanziamento di 185.550 euro, che il Mibac ha recentemente destinato al consolidamento e agli interventi antisismici da attuare sulla Chiesa di San Leonardo, per il piccolo borgo di Salci, posto nel comune di Città della Pieve, sembra iniziare quel percorso di recupero che tutti auspicano da tempo.

Un auspicio coltivato in particolar modo dai suoi ex abitanti che nonostante tutto continuano a mantenere un legame affettivo fortissimo con il luogo in cui sono nati e cresciuti.

E così ogni tanto si ritrovano per ricordare, per rivivere storie e anche per cercare di cambiare la sorte di Salci, che negli ultimi anni sembrava ormai destinata alla distruzione.

Uno di questi tradizionali incontri si è svolto nei giorni scorsi nella zona di Villalba, non lontano da Salci. Tra i partecipanti anche il sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, e il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo e divulgatore di fama internazionale.

Oltre ad essere motivato dal senso di appartenenza e dal desiderio di condividere i ricordi, questo incontro è stato anche una sorta di riunione operativa, visto che il sindaco Risini ha riferito delle  intenzioni dell’Amministrazione comunale riguardo a Salci, un luogo che negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé vista l’attenzione che ha destato in vari ambienti.

Ne sono un esempio il progetto dell’Istituto Professionale “Calvino” che ha pubblicato il libro “Salci nel ricordo dei suoi abitanti”, o l’iniziativa del FAI che ha reso Salci Luogo del Cuore su segnalazione dell’attore-regista Carlo Verdone. Italia Nostra ha invece inserito questo borgo nella Lista Rossa dei beni da difendere, mentre la presidente, Mariarita Signorini, ha fatto visita a Salci con giornalisti e operatori per un servizio di RAI2 Dossier - non ancora andato in onda - sulla salvaguardia dei borghi italiani in pericolo.

Non mancano le attenzioni da parte della Soprintendenza dell’Umbria e quella del Gruppo Ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, che sta cercando, insieme ai salcesi più attivi, di non far calare il livello di attenzione su questo gioiello, che necessita di essere tutelato in tempi brevi per non andare completamente perduto.

Adesso, come detto, sembra che qualcosa si stia muovendo. Un segnale concreto è dato appunto dal finanziamento del Mibac. “L’augurio – si legge in una nota de Il Riccio - è che a questo intervento seguano presto altri e si vada avanti con ben altri lavori dal carattere risolutivo, che possano concretizzare l’affetto che i salcesi nutrono per il loro borgo; un affetto che non aleggia solamente tra le vecchie mura diroccate di Salci, ma che, travalicando questo territorio, sta riavvicinando alle loro radici anche molti che sono andati via e hanno ormai il loro presente altrove; come, ad esempio il nutrito gruppo di quelli che giusto un secolo fa “emigrarono” a Chianciano, facendosi  pionieri-imprenditori del fenomeno turistico termale che lì iniziò nel primo ventennio  del ‘900”.

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