Città di Castello. Secondi:Ampliamento discarica solo per chiudere ciclo rifiuti
Con Cerbara si apre il ciclo di incontri che l’assessorato alle Politiche ambientali di Città di Castello ha promosso nel territorio per presentare e confrontarsi sui risultati ottenuti dalla raccolta differenziata e su come potenziarla: la riunione è fissata per lunedì 20 maggio alle 21.00 presso il Cva e avvicinandosi questo primo appuntamento, Luca Secondi, titolare della delega nella giunta tifernate, sintetizza così le scelte fatte: “L’obiettivo finale è Rifiuto zero, riuscire cioè a smaltire tutto quanto scartiamo. Per questo al centro del piano c’è l’impiantistica che permette da dare nuova vita ai materiali. In particolare ci doteremo di un macchinario per il trattamento del rifiuto organico, abbattendo le quantità di indifferenziato che ora sono conferite nel sito di Belladanza. La discarica diventerà un elemento marginale del processo, presentandosi come ultima ratio per quei rifiuti che la tecnologia oggi non permette di riciclare.
L’ampliamento, nei termini già previsti nel piano dei rifiuti, è funzionale a gestire nella fase transitoria le percentuali residue di indifferenziato senza andare in emergenza e sarà attivato a stralci, in relazione all’effettività necessità di chiudere il ciclo in loco conferendo il materiale non trattabile diversamente. A fronte di questo ruolo ridimensionato della discarica, incrementeremo ancora la raccolta differenziata verso l’obiettivo intermedio del 65 per cento e contemporaneamente potenzieremo con investimenti per 15 milioni di euro l’impiantistica, dalla quale ci attendiamo importanti riduzioni, nei costi e nel ricorso al sito di Belladanza”.
Martedì
14/05/13
06:38
Se non si vogliono gli inceneritori e altri impianti di trattamento rifiuti ci si tiene le discariche ...
Martedì
14/05/13
09:51
Gli inceneritori ormai sono superati e gli altri impianti vanno fatti in modo razionale in base alle esigenze regionali puntando al massimo al rifiuto zero.
Martedì
14/05/13
19:09
Chissà perchè in Scandinavia hanno insegnato al mondo l'ecologia ma insistono a usare gli inceneritori, fortuna ci siamo noi e i paesi dell'est appena entrati nella Comunità Europea che gli insegneremo a puntare sulle discariche che inquinano le falde, producono percolato ed emettono gas tossici senza nessun filtraggio ma a quanto pare saranno sicuramente il nostro futuro. La strategia rifiuti zero prevede di dimezzare i rifiuti in più di 30 anni (così e riportato sui manifesti) e basterà ampliare le discariche una mezza dozzina di volte nel frattempo e come sembra vogliono fare a Città di Castello, chissà se chi sta vicino alla discarica preferirebbe un inceneritore.
Mercoledì
15/05/13
12:24
Il post precedente è veramente DA INCORNICIARE.
Eppure si continua a credere alle panzane e alla demagogia pura, che poi puntualmente si trasformano in voti (Grillo docet).
Mercoledì
15/05/13
15:39
Non si tratta di vincere o perdere o di avere la verità in mano. Vorrei solo che ai cittadini siano chiari gli effetti di certe scelte che sembrano solo dettate dalla volontà di non perdere voti e non dalla volontà di gestire l'enorme problema e costo economico che sono i rifiuti.
Per spiegare meglio, la meritevole strategia "Rifiuti Zero" ha per la sua complessità tempi previsti (e dichiarati) di applicazione che si misurano in decine di anni e che tra latro prevedono leggi nazionali (ad esempio obblighi sul Packaging per la grande distribuzione) e modifiche dei comportamenti individuali (ad esempio l'uso del vuoto a rendere) che non possono dipendere da una singola e piccola regione come l'Umbria.
Quindi dichiarare di puntare su questa strategia vuol dire solo dichiarare di voler continuare come si è fatto negli ultimi anni, cioè discarica, per i prossimi decenni, con l'aiuto che verrà dalla crescita della differenziata, che se tutto va bene impiegherà non pochi anni a ridurre significativamente i rifiuti da conferire in discarica e aumentando quelli da compostare e da recuperare.
Con buona pace dei nostri amministratori continueremo a produrre una notevole quantità di rifiuti secchi indifferenziati che potrebbero andare in inceneritore e che noi interreremo in zone agricole di pregio come l' Altotevere.
Avrebbe senso in questo contesto costruire inceneritori? in tutta franchezza non lo so, l'Umbria è piccola, ma magari potrebbe organizzarsi con le regioni altrettanto piccole limitrofe o collaborare con i privati ed usare le cosiddette ecoballe per i cementifici senza tirare fuori i soldi per gli impianti di termo valorizzazione che non sono di maggiore impatto ambientale di una discarica (vedi le procedure di infrazione che l'Italia ha ricevuto per la pessima gestione delle discariche, Malagrotta - Roma in testa, con il suo giro di miliardi di euro e di corruzione, tumori, ecc ..).
Ripeto non lo so quale sia la soluzione di tutti problemi, ma so per certo che se la Regione sceglie "Rifiuti Zero" va letto "Discariche Forever"
Mercoledì
15/05/13
16:28
E'un argomento complesso quello dei rifiuti e se non si conoscono gli interessi che ci ruotano intorno si dicono solo fesserie.
Mercoledì
15/05/13
16:37
Condivido le considerazioni di Sasso di critica alla politica Rifiuti Zero. Sui rifiuti domina la demagogia di una parte della sinistra e del M5S che per correre dietro a tutti i comitati vogliono farci credere che sia possibile: eliminare le discariche, non fare nessun impianto di termovalorizzazione, non usare i cementifici per bruciare le eco balle. Con questa impostazione staremmo ancora a discutere se fare o meno una delle tante centrali per la produzione di energia elettrica. E' chiaro che forti sono le spinte e le vittime per continuare ad utilizzare solo le discariche che, come giustamente si dice, inquinano le falde e l'aria, oltre che costare tantissimo ai cittadini. Siamo difronte alla demagogia pura e semplice contro la quale è difficile lottare.
L'Umbria deve chiudere il proprio ciclo dei rifiuti scegliendo la migliore tecnologia per la produzione di energia dai rifiuti. Scelta questa niente affatto in contraddizione con la raccolta differenziata (vedere Report sull'argomento).
Giovedì
16/05/13
06:30
Chi pensa che gli interessi ci siano sono a favore dei termovalorizzatori vive su un pero e forse non conosce l'operato di tale Manlio Cerroni, il boss delle discariche di Roma, che per decenni ha attivamente ostacolato la differenziata, la termovalorizzazione e qualunque altra cosa riducesse il volume dei rifiuti conferito nelle sua discariche, Malagrotta in testa.
Mi chiedo se non si sia qualche suo piccolo fan anche in Umbria, perchè se nel Lazio si parla di miliardi di euro in Umbria le discariche sono un affare comunque da parecchi milioni.
E comunque pregherei di evitare di dare del fesso in mancanza di argomenti di conversazione.
Giovedì
16/05/13
10:09
Ma questi impianti in Umria ne vogliamo per il nostro fabbisogno o li vogliamo far crescere come funghi per diventare la pattumiera d'Italia?Perchè questi impianti potrebbero diventare un losco affare come lo sono ora le discariche.
Giovedì
16/05/13
11:38
Ma che vuol dire diventare la pattumiera d'Italia? la gestione dei rifiuti è regionale, non si possono portare rifiuti urbani da una regione all'altra senza sollevare un polverone. Parliamo dei nostri rifiuti e decidiamo come trattarli senza ipocrisie e non sto dicendo che la termovalorizzazione sia un bene ma solo che non è un male assoluto e che una volta che ci abbiamo rinunciato non abbiamo risolto tutto.
Per portare qualche dato su cui riflettere il link che segue:
http://ec.europa.eu/environment/waste/studies/pdf/Screening_report.pdf
è il riassunto di come vengono gestiti i rifiuti nei vari paesi EU, a pag 30 c'è una interessante tabella riepilogativa,
la colonna 1.3 è il % di rifiuti in differenziata (compost incluso)
la colonna 1.4 è il % di rifiuti in termovalorizzazione
la colonna 1.5 è il % di rifiuti in discarica
Paesi come il belgio, l'austria e quelli nordeuropei riciclano il 60-70% e il resto lo termovalorizzano e non utilizzano la discarica, paesi come Bulgaria e Romania mandano il 100% in discarica noi stiamo a 35% riciclaggio, 15 termo e 50% discarica.
Devo veramente pensare che una tecnologia che va bene in paesi che riciclano il doppio di noi sia la peggiore possibile e quella scelta da paesi che non hanno una cultura ambientale sia la migliore?
O devo pensare che i nostri politici semplicemente si creano consenso cavalcando movimenti di opinione irrazionali, con il risultato che noi paghiamo più di molti altri stati per smaltire i rifiuti e abbiamo ben 13 procedure di infrazione comunitaria, molte per le discariche, e questo vuol dire multe per decine di milioni di euro che paghiamo noi senza neanche saperlo.
Giovedì
16/05/13
21:30
Vedo che finalmente, dopo ANNI, qualcuno comincia a usare la testa sull'argomento, anche su questo sito, che apprezzo molto, ma in questo ambito ha ospitato spesso e volentieri le tesi più bislacche....
Avete detto tutto voi e non aggiungo altro, se non una cosa: avete fatto bene a citare il sig. Manlio Cerroni, arzillo 90enne tenace sostenitore delle discariche, e sapete perché? perché GESENU è 49% comune di Perugia e 51% gruppo Sorain Cecchini che, guardacaso, provate un pò a immaginare a chi è in mano....