CITTA’ DI CASTELLO - Si è svolto a Città di Castello a Palazzo Bufalini,  un evento sul futuro dell’Operatore Socio Sanitario, al quale hanno partecipato oltre 250 persone in presenza ed oltre 600 in diretta streaming. L’evento è stato organizzato da Schola Sanitas e coordinato dal direttore didattico, Aviano Rossi.

Nella sua relazione introduttiva, Rossi ha evidenziato che dal 2015 Schola Sanitas ha già formato 274 OSS, dei quali solo 7 umbri, che per 18 mesi hanno studiato nella nostra Regione, contribuendo così non solo all’attività imprenditoriale dell’ente, ma anche all’economia del territorio.

Dopo il saluto del sindaco, Luciano Bacchetta, che si è complimentato per i risultati ottenuti da Schola Sanitas e per la massiccia presenza alla giornata di formazione tifernate, il tema di richiamo è stato però il futuro dell’OSS, delineato da Rossi attraverso una relazione sui contenuti della legge 3/2018 che classifica l’OSS tra le Professioni Socio-Sanitarie e demanda a decreti attuativi ancora da emanare, la definizione del nuovo corso di formazione e delle eventuali equipollenze.

“Non possiamo stare con le mani in mano – ha affermato Rossi – ed una Regione da sempre all’avanguardia nella formazione sanitaria, con lo strumento della specializzazione può anticipare i tempi”.

Sono seguiti poi interventi di professionisti operanti nei campi della salute mentale, della terminalità, della disabilità e delle demenze, tendenti a rafforzare la necessità di specializzazione degli OSS nei relativi settori. Alla proposta di Rossi, ha risposto, Maria Trani, Dirigente della Regione Umbria responsabile della formazione professionale sanitaria, che ha affermato come “la specializzazione degli OSS, in Umbria, è stata già sperimentata con esito positivo da soggetti formatori pubblici e privati, e per questo – ha continuato Maria Trani – siamo pronti a mettere a sistema il percorso autorizzativo”.

Grande soddisfazione dei presenti, tra i quali il Presidente di Federsolidarietà Carlo Di Somma, il Presidente dell’Ordine degli Infermieri, Palmiro Riganelli, l’Assessore del Comune di Città di Castello, Luciana Bassini, tutti concordi sulla necessità “di attivare a regime questi percorsi di formazione post-base, affermando che in tal modo l’Umbria continuerebbe ad essere leader nella formazione sanitaria su scala nazionale, confermando così la lungimiranza dimostrata con le sperimentazioni già attuate”.

 

 

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