ROMA - Sulla Cgil che è tornata in piazza da sola per difendere l'articolo 18 dopo la manifestazione del 2002 quando Sergio Cofferati ne era segretario, lo stesso Cofferati spiega in un'intervista a Repubblica che tra le due giornate "non c'e' alcun paragone possibile". 

"Nel 2002 - afferma l'ex sindacalista - tantissime persone scesero in piazza per difendere i loro diritti dal tentativo di cancellarli da parte di un governo ostile alla gran parte di loro, visto che in stragrande maggioranza non avevano votato Berlusconi. Insomma difendevano un diritto da un governo avverso. Ora e' l'esatto opposto. La ragione della mobilitazione e' la stessa ma e' fatta in larghissima prevalenza da cittadini che hanno votato per il centrosinistra. Manifestano contro un governo per il quale hanno votato".

Quello di Renzi, aggiunge Cofferati, e' "un governo di centrosinistra che produce politiche non condivisibili per una parte dei suoi elettori", "mentre la rappresentanza politica si rarefa' perche' i partiti diventano piu' leggeri, liquidi addirittura, secondo alcuni, il ricorso alla piazza su grandi temi diventa quasi uno sbocco obbligato da parte di elettori che non hanno piu' luoghi e strumenti attraverso i quali esprimere le proprie opinioni". Ma, osserva, "senza piu' luoghi e soggetti della mediazione aumenta il conflitto".

Alla domanda se andra' anche alla Leopolda, l'ex leader Cgil replica: "Non credo sia quello il modello per discutere. Tra l'altro non si capisce chi lo promuove: una parte del partito? una parte del governo? entrambi?".

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