PERUGIA - “Il progetto di cava in località Resina, sul quale avevamo espresso il nostro parere assolutamente contrario, potrà essere bloccato per effetto di una decisione pienamente condivisibile adottata dalla Giunta comunale di Perugia allo scopo di regolamentare in maniera molto restrittiva le attività estrattive sul proprio territorio”.

Orfeo Goracci, vice presidente del Consiglio regionale ed esponente di Prc-Fds, plaude alla scelta fatta dal capoluogo umbro e con l'occasione torna a sottolineare l'urgenza e la necessità, “che la politica regionale e la Regione procedano quanto prima ad un profondo ed attento riesame della strategia e degli indirizzi sulle attività estrattive, cave o miniere che siano, ad iniziare dai costi di concessione, ridicoli in Umbria, ed alla destinazione dei proventi.

Per Goracci il caso Resina - una bella pagina di democrazia compiuta - si presta ad una duplice lettura: dovrebbe essere preso a modello da quanti (cittadini, politica, istituzioni) non sono disposti a cedere la potestà decisionale ai poteri economici ed alle attività speculative; dimostra che, “la democrazia torna a funzionare quando la cittadinanza attiva si mobilita con impegno rigoroso ed oggettivo su questioni di valore sia economico che ambientale e trova nelle istituzioni interlocutori seri, coerenti ed affidabili, torna a funzionare la democrazia”.

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