Di Ciuenlai

 

Due indizi non fanno ancora una prova, ma quando sono pesanti, non possono essere ignorati. Qualcuno lassù, in quel di Roma, non sembra amare Catiuscia Marini. Alla vigilia delle elezioni regionali, pare riandare in onda il film giù visto in occasione delle recenti comunali. Boccali era il candidato ufficiale democratico , ufficialmente “amato e stimato da tutto il partito”. Ma sotto, sotto, una oscura regia faceva di tutto per complicargli la vita (vi ricordate il famoso reportage giornalistico su “Perugia Capitale della droga” ?), con l’obiettivo, nemmeno tanto nascosto, di aumentare il suo già consistente tasso di impopolarità.  Sulla Governatrice ha aperto il fuoco il Corriere della Sera, con un articolo in prima pagina che chiedeva al Governo, non alla Regione Umbra, di “bocciare” solennemente la peggiore legge elettorale che la storia ricordi e di impugnarla per manifesta incostituzionalità. Ora , non c’è bisogno di fare dietrologia per capire che una cosa del genere può avvenire solo se c’è qualche “ispiratore”.

E i suggeritori, secondo “notizie romane”, sarebbero persone appartenenti ad una corrente “renziana” del Pd, che vivono nella capitale e che hanno salde radici nella nostra regione. Non si è fatto in tempo ad archiviare, in fretta e furia, la vicenda, che è arrivata sul collo della Giunta Regionale e del suo Presidente la tegola, della bocciatura della legge urbanistica, fatta da un Ministro “amico” che è uno dei massimi esponenti di una corrente “genziana” del Pd.  Ed è una bocciatura che non è stata fatta in toni soft, ma con motivazioni che fanno accapponare la pelle, politicamente parlando. La Sottosegretaria Borletti “punti perfetti” ha dichiarato che il Governo “ha salvato il paesaggio umbro”. Come dire, a due mesi dalle elezioni “ non votate questi cementificatori che vogliono distruggere  il cuore verde d’Italia”. Adesso si aspetta solo di sapere se ci sarà  un terzo indizio, quello che confermerebbe questa tesi. Una tesi che , formalmente, fa a cazzotti con il comportamento della direzione nazionale dl Pd. Guerini ripete in continuazione che l’Umbria è una delle regioni più tranquille e la Boschi continua  a scegliere la nostra regione per alcune delle sue “gitarelle domenicali”. E allora perché dovrebbero esserci questi sottorifugi? La ragione, se esiste davvero uno scenario di questo genere, potrebbe essere figlia degli equilibri interni fra i democratici.

L’Umbria è stata assegnata ad una “giovane turca” affiliata al clan politico del Presidente del partito Matteo Orfini (è una regola per avere degli incarichi nel Pd devi avere quel nome. Con, Pierluigi, Gianni ,Stefano e, soprattutto con Massimo, non si passa). Se qualcuno volesse rompere quell’accordo, non lo farebbe certamente in maniera palese, ma proverebbe ad aggirarlo. Per arrivare dove? E questo non ve lo dico, perché si entra nel campo della fantapolitica e del romanzo impopolare. Per il momento stiamo ai fatti e i fatti,  dicono che le mazzate “romane” sulla Marini, non sembrano coincidenze. Ma “Cui prodest”? . tranquilli “lo scopriremo solo vivendo”.

 

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