La Federazione dei Verdi umbri esprime piena solidarietà e vicinanza ai due ambientalisti che sono stati chiamati in giudizio dalla proprietà della distilleria di Ponte Valleceppi con una richiesta di danni per un milione di euro. Sono trenta anni che il problema rappresentato dalla presenza della distilleria è all'ordine del giorno. Invece di affrontare il problema e di pensare da subito ad un progetto di delocalizzazione, in questi decenni si è autorizzato l'aumento della capacità produttiva dell'impianto con enormi investimenti da parte del privato rendendo sempre più difficoltosa la soluzione del problema.

Oggi con la finanza pubblica ridotta al lumicino, con il tessuto produttivo messo alle corde dalla concorrenza straniera, come si fa a programmare una delocalizzazione per cui serviranno svariati milioni di euro? Questa situazione di cattiva gestione del territorio si scarica sulle spalle del privato messo sotto accusa, da parte degli ambientalisti che, a fronte di numerosi casi di inquinamento delle acque e moria dei pesci, non hanno potuto non cogliere la presenza di questo impianto. Non è la prima volta che noi ambientalisti siamo oggetto di denuncie per diffamazione da parte di aziende che cosi intendono intimorire l'azione di informazione portata avanti. E' successo anche al sottoscritto come presidente del Comitato popolare per l'ambiente di Bettona. Sono stato denunciato due volte dagli allevatori e per due volte sono stato prosciolto.

Ora tutti quegli allevatori compresa tutta la giunta comunale di Bettona sono finiti sotto processo che
riprenderà giovedi prossimo. Anche il presidente del comitato per l'ambiente di Marsciano è stato denunciato con una richiesta di 250 mila euro di danni. In tutte queste vicende brilla per assenza o per connivenza la
pubblica amministrazione. Siamo arrivati al capolinea in cui il settore industriale che abbiamo ereditato è messo fuori gioco dagli stati emergenti. Abbiamo una via di salvezza rappresentato dal nostro patrimonio di beni culturali e monumentali, dal valore del paesaggio, dal valore della nostra agricoltura mediterranea. Sulla difesa di questi valori dovremmo essere tutti uniti, semplici cittadini, imprese, amministratori pubblici. Invece
siamo ancora sul piana delle denuncie e delle contro denuncie con le amministrazioni più propense a difendere vecchi modelli produttivi in cui l'ambiente è ancora considerato merce di scambio e bene sacrificabile. Per tutto questo la nostra solidarietà alle persone chiamate in giudizio è totale e incondizionata.

FEDERAZIONE REGIONALE DEI VERDI

Il coordinatore Rremo Granocchia

Condividi