di Nicola Bossi

PERUGIA - Inevitabile e per certi versi anche voluto: a pochi mesi dalla nomina al Corecom di Mario Capanna - storico leader e intelettuale di Democrazia Proletaria - sono arrivati i primi mugugni proprio contro il grande oratore di Città di Castello. Capanna aveva chiesto con forza (e forzando anche la mano) di avere più strumenti e personale per affrontare l'imminente approdo in Umbria del Digitale Terrestre che comporterà una infinità di problemi e allo stesso tempo una infinità di informazioni da dare agli utenti umbri alle prese con le nuove frequenze.

L'atteggiamento forte e deciso di Capanna non è piaciuto ai vertici della Prima Commissione consiliare guidata dal consigliere Idv, Dottorini, tanto che gli uffici stampa hanno così riportato: sostanzialmente condivisa è stata la valutazione non positiva del metodo di relazionarsi con il Consiglio regionale scelto dal presidente Capanna.

Tradotto: i nostri consiglieri a nome delle istituzioni chiedono relazioni più diplomatiche dal leader del 68 italiano. E adesso come risponderà Capanna agli "ex compagni"?

Comunque la commissione ha  condiviso (come richiesto anche da Capanna) l'esigenza di mettere il Comitato nelle condizioni di continuare le proprie attività e di addivenire alla regolarizzazione del personale precario, ilcui contratto scade alla fine del mese di agosto.

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