Il 90enne partigiano Enrico Angelini ha provveduto personalmente a cancellare la svastica che ignoti avevano tracciato sui muri della Cascina Raticosa, nei pressi di Foligno, uno dei luoghi simbolo della Resistenza umbra perché rifugio dei partigiani della V Brigata Garibaldi.

Angelini, che era fra quani avevano combattuto i nazisti, è tornato sul monte con un barattolo di vernice ed ha provveduto a cancellare il simbolo della ferocia nazista e poi ha lasciato una rosa al posto della targa che ricordava il sacrificio dei suoi compagni e che era stata trafugata.

Un gesto altamente simbolico che è stato assai apprezzato dalla vicepresidente della Camera, Marina Sereni che gli ha telefonato per ringraziarlo: "Da lui - ha detto - una lezione per chi ha violato e imbrattato quel luogo".

"Ho pianto davanti al sacrario della Resistenza oltraggiato"
"Io le dico di cuore che mi piacerebbe incontrarli questi ragazzi, parlargli a cuore aperto, io non ho paura di loro, vorrei spiegare che cosa e'
stata la mia gioventu' rispetto a quella che loro stanno vivendo": il partigiano folignate novantenne Enrico Angelini immagina che sia opera di un gruppo di ragazzi in vena di bravate l'oltraggio al luogo simbolo della Resistenza, sopra Foligno, imbrattato con una svastica che ieri ha voluto
personalmente ripulire.

Angelini - secondo quanto riportato dal quotidiano on-line Foligno Oggi - saputo che nella cascina di Raticosa, luogo simbolo della Resistenza, la targa che ricordava i martiri della lotta antifascista era stata staccata dal muro e al suo posto era stata disegnata una svastica, si e' infatti recato sul posto con solvente e raschietto, ha cancellato il simbolo nazista e deposto una rosa.

"Sono un novantenne e un superstite - racconta oggi all'ANSA - di quel periodo storico glorioso e doloroso della guerra partigiana. In quella cascina fra le montagne sopra Foligno dove si riuni' la prima Brigata Garibaldi, tre miei amici furono catturati e morirono nel Campo di concentramento di Mauthausen. Io scampai miracolosamente al rastrellamento. Oggi frequento spesso quella localita' perche' mi ricorda la mia giovinezza. Ieri ho portato una rosa rossa in ricordo dei miei amici e ho cancellato la svastica, che in parte era gia' stata ripulita".

"Ma queste cose non devono succedere", spiega, confessando il suo dolore per l'accaduto. "Non nascondo - dice - che ieri mi sono molto emozionato e mi e' anche scappata qualche lacrima, ed e' brutto vedere un vecchio che piange". 

 

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