di Arm.Alle.

 

PERUGIA - La battaglia sul campo di calcio di Ponte della Pietra è appena cominciata. In questa settimana, che si preannuncia infuocata, a parlare per primi sono stati i rappresentati delle Parrocchie di Prepo, Ponte della Pietra e San Faustino, che sperano nella realizzazione del complesso interparrocchiale “Beato Giovanni Paolo II”.

In un incontro con la stampa i rappresentanti delle tre parrocchie si sono presentati ed hanno presentato un dossier accurato sulle motivazioni che li hanno spinti a interrompere la concessione di comodato d’uso gratuito del campo sportivo di Ponte della Pietra con l’associazione sportiva.

Procedendo per gradi, l’Unità Pastorale (di circa 14.000 abitanti) ha chiesto al comune di Perugia l’adozione di una variante urbanistica al P.r.g. per poter costruire sul terreno di proprietà della Parrocchia di Ponte della Pietra un complesso Interparrocchiale.  Da qui si innesca la bagarre tra associazione sportiva e Unità Pastorale. Da un lato c’è chi vuole salvare il campo di calcio e dall’altro chi chiede quello che gli spetta.

La domanda a questo punto sarebbe: perché costruire proprio su quel terreno? Nel dossier consegnato oggi l’Unità Pastorale dice di non avere alternative questo perché – si legge – “nel 1982 il Comune di Perugia espropria 30.070mq di terreno di proprietà della Parrocchia di Prepo e di Ponte della Pietra per realizzare la zona P.E.E.P. (Piano per l’Edilizia Economico Popolare)”, con la promessa di trovare un luogo adatto alla realizzazione di una chiesa nell’area. Ma ciò non avvenne mai. Fino a che, siamo nel 2002, l’allora amministrazione comunale concede alle parrocchie 2000mq nell’area Ac.Fi. di proprietà della società S.IM.P.

Ora la zona sembra esserci, la società costruttrice pure. E i soldi non mancano. Vengono infatti concessi ben 4.605.100di euro dalla Cei come contributo per la realizzazione del complesso. La parrocchia vorrebbe acquistare il terreno di proprietà della S.IM.P. ma la cifra è troppo elevata per le proprie tasche e quindi viene fatta una contro offerta, ovvero la S.IM.P. cede a titolo gratuito l’area alla parrocchia previa conferimento dell’incarico di realizzazione dell’opera, lasciando a carico delle parrocchie convolte solo la progettazione e la direzione dei lavori cosi come i costi di urbanizzazione pro-quota del comparto.

Sembra fatta, ma il terreno proposto alle parrocchie non soddisfa determinati requisiti e non può essere utilizzato per la costruzione del complesso. Pertanto la S.IM.P. provvede a richiedere una nuova variante e ad assegnare una nuova area che però presenta due problematicità: la definizione del titolo di proprietà che permette di accedere al finanziamento CEI e la definizione dei parametri urbanistici per la realizzazione del Complesso che (secondo quanto scritto nel dossier) si trascina per tempo senza vere nessuna risposta dall’amministrazione Comunale.

Ad oggi la situazione in cui si trova la parrocchia è questa. Secondo l’Unità Pastorale la richiesta di una variante per poter costruire su un’area, o meglio l’unica area di loro proprietà è un atto dovuto poiché non ha nessun altro terreno a disposizione, “ovvero – dicono – quello storico campo sportivo che ben comprendiamo, noi per primi, quanto costi all’affetto e alla memoria dei residenti, sacrificare”. “Confidiamo – concludono – nell’intelligenza amministrativa del Comune che saprà certamente individuare una nuova area nella quale la consolidata tradizione sportiva di Ponte della Pietra possa continuare come merita”.

L’idea di trovare un’altra area disponibile alla realizzazione del complesso interparrocchiale e lasciare alla polisportiva l’uso del campo di calcio non è un’idea solo dei rappresentanti delle parrocchie. Anche altri hanno sollevato il problema, nello specifico qualcuno ha ricordato che a Case Nuove di Ponte della Pietra un campo di calcio c’è, in disuso da anni per diverse ragioni e per progetti da fare nell’area che a distanza di 15 anni non vedono la luce. Ricorda anche che li, era dove si svolgeva parte dell’attività giovanile. Trasferita poi a ponte della Pietra. A chi spetta trovare una soluzione? Può l’amministrazione comunale risolvere il problema e salvare il campo di calcio destinando un’altra area alla costruzione del complesso interparrocchiale?. 

Twitter: @ArmAlle

Condividi