PERUGIA - “Oggi che gli attacchi più pericolosi all'attività venatoria sono di origine culturale ed è sempre più difficile per le associazioni venatorie individuare azioni in sintonia con la sensibilità della società moderna, farla diventare terreno di scontro politico è quanto di più pericoloso ci possa essere per la caccia”. Lo afferma il consigliere regionale del Partito socialista Massimo Buconi, facendo riferimento a quanto riportato sulla stampa locale (http://bit.ly/1G1AgtT) e al “rischio che il calendario venatorio diventi terreno di caccia politico-elettorale”.

Per Buconi “non va disperso, anzi deve essere gelosamente salvaguardato, il buon lavoro in materia di normativa e calendari venatori fin qui svolto dalla Regione Umbria con la collaborazione delle associazioni dei cacciatori e di quelle agricole. I problemi da risolvere sono ancora tanti, uno su tutti la compatibilità della fauna selvatica con le produzioni rurali. Gli attacchi del mondo animalista sono sempre più forti, l'unica speranza per dare un futuro all'arte venatoria e alla passione di tanti cacciatori è di fare sì che questa attività sia sempre più in linea con la sostenibilità ambientale, con le normative europee, con la legge '157/92', con la cosiddetta 'direttiva uccelli' (come aggiornata dalla direttiva europea '147/2009'), con i 'key concept' che individuano i criteri di prelievo venatorio secondo le migrazioni".

"Il futuro quindi – aggiunge Massimo Buconi - può essere solo una caccia più etica, più sostenibile e corrispondente alle normative. Come è stato in passato ed è tuttora il calendario della Regione Umbria. Illudere che si potrà andare a caccia un mese di più o fare una apertura unica, due questioni oggi normativamente impossibili e non nella potestà della Regione, significa – sottolinea - creare false aspettative, che non potranno essere soddisfatte. Si avrebbe il paradosso di far sperare di avere 'di più e meglio' e invece provocare una fortissima delusione ottenendo 'meno e peggio'. Quindi non facciamo la campagna elettorale alla 'aboliamo le tasse': non faremmo un buon servizio ai cittadini e neppure alle istituzioni. E di certo non alla politica".

"Abbiamo invece bisogno – conclude Buconi -, e quindi ben vengano le sensibilità vicine al mondo venatorio, di politici e di amministratori seri, che sappiano con lungimiranza interpretare le aspettative e metterle in positiva relazione con le leggi, i regolamenti e le direttive dell'Europa”.

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