di Armando Allegretti

MILANO - Un migliaio i primi cittadini sono scesi in piazza a Milano contro la manovra e i tagli previsti agli enti locali. I sindaci hanno lasciato intorno le 12 la sede del Pirellone per sfilare verso piazza Scala. Alla testa del corteo a rappresentare i 1.936 Comuni uno striscione "Giù le mani dai Comuni".

Presente alla manifestazione indetta dall'Anci contro la manovra anche il sindaco di Perugia Boccali. Il primo cittadino di Perugia ha commentato: “Nessuno forse aveva previsto che duemila sindaci italiani si sarebbero ritrovati insieme a dover sfilare per difendere le proprie città, i diritti dei cittadini, l’equità, la tutela dei servizi. In una parola, per il presente ed il futuro delle comunità che amministrano.

"Alla manifestazione organizzata oggi dall’ Anci a Milano - continu Boccali - ha sfilato l’Italia che vuole crescere e sconfiggere la crisi, l’Italia convinta che non ci possono essere sempre e solo tagli e che debbano esserne penalizzati sempre i soliti".
I sindaci italiani, dunque, in piazza a ribadire che "sono i Comuni la risorsa del paese e che dai Comuni occorre ripartire" ha detto Boccali.

Ed è proprio "in queste ore - ha concluso il sindaco di Perugia - che si decidono i contorni di una manovra fino ad oggi oggetto, da parte di chi l’ha disegnata, di mille distinguo, sulla quale si è detto tutto ed il contrario di tutto. In un momento in cui avremmo bisogno di chiarezza e di coraggio, emergono invece insipienza, incertezza, confusione.

I Comuni italiani, di destra, di centro, di sinistra, stanno indicando una strada percorribile e realistica: ripartiamo allora dalle città, dalle istituzioni locali, dai Comuni che sono sempre stati nel loro complesso i veri motori della crescita, degli investimenti, della coesione sociale".

La manifestazione di stamattina di protesta dei sindaci italiani, organizzata a Milano, segue quella di giovedì scorso in piazza Montecitorio davanti alla Camera e le numerose che si sono tenute in questi giorni nelle città italiane, ma anche nei piccoli centri che vedono minacciata la sopravvivenza dei loro Comuni.

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