MASSA MARTANA - A Massa Martana gli operai e buona parte del personale amministrativo dell’azienda Ingegneria e Soluzioni tecnologiche (Ist), tutti in cassa integrazione da luglio, hanno bloccato le merci in entrata e in uscita da alcuni giorni. All’interno dello stabilimento restano fermi gli ultimi trasmettitori realizzati e l’intero magazzino, del valore di circa 300 mila euro.

L’Ist produce shelter, cabinet modulari, sistemi di condizionamento, supporti per antenne e sistemi di energia; inoltre ha esperienza nella gestione di programmi speciale nel settore speciale). «La proprietà», afferma il sindacalista della Fim-Cisl, Adolfo Pierotti, «dopo aver preso in affitto la struttura dall’Emicom, aveva chiesto ai lavoratori di impegnarsi anche in agosto per onorare gli impegni presi dall’azienda, cosa che i lavoratori hanno puntualmente fatto; in cambio, l’azienda aveva garantito il pagamento delle ferie arretrate, senza però mantenere la promessa. Inoltre», continua Pierotti, «tenendo conto che la proprietà ha creato una nuova ragione sociale con lo stesso nome IST e realizzato altrove pure un altro sito produttivo, è evidente che sta perseguendo propri fini, interessi ben differenti dalla salvaguardia occupazionale».

Dal 30 settembre prossimo gli 11 operai e i 15 del personale amministrativo, che in questi giorni stanno manifestando pacificamente a Massa Martana, dovrebbero ritornare all’Emicom, essendo Ist una società controllata da Emicom. Al sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti, che si è recata a dialogare con gli operai che bloccano le merci davanti ai cancelli dell’Ist portando la solidarietà dell’Amministrazione comunale, gli stessi operai hanno detto di ricevere “continue minacce da parte della proprietà per cessare il blocco”. «Ho subito fatto presente il vostro problema alla presidente della Regione Catiuscia Marini», ha spiegato agli operai il sindaco di Massa Martana, «e questa settimana incontrerò l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi».

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