«Ci sono troppe incertezze nell’attuale regolamento per l’installazione di impianti a biogas in Umbria: la Giunta regionale adotti norme più chiare, sospenda la delibera che riduce la distanza degli stessi dagli edifici e favorisca la partecipazione di Comuni e cittadini nella scelta dei siti». Lo chiedono i consiglieri regionali del Pd Fausto Galanello, Luca Barberini e Andrea Smacchi in una mozione presentata per impegnare la Giunta “a sospendere immediatamente l’applicazione della deliberazione '494/2012', che riduce a 300 metri la distanza degli impianti di produzione di biogas dagli edifici tutelati per il loro valore storico e architettonico, e ad adottare una normativa regionale più chiara e organica per regolamentare l’installazione di tali strutture in Umbria”.

«La Regione – spiegano i tre esponenti del Pd – ha rispettato il quadro normativo generale per la collocazione di apparati per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sul territorio, dotandosi di un regolamento (n. 7 del 29 luglio 2011) utile a individuare aree e siti non idonei per certe tipologie di impianti come quelli a biogas. Rispetto a tale disciplina, la Giunta regionale ha però recentemente introdotto diverse modifiche, non sempre adeguate e coerenti con l’impostazione originaria, che hanno generato confusione e incertezza soprattutto da parte dei Comuni che devono applicare la normativa, tanto che sono state numerose le prese di posizione dirette a stigmatizzarle e sono diversi i comitati di cittadini, spesso supportati dalle amministrazioni locali, che in questi giorni si stanno mobilitando per manifestare la loro avversione contro tali atti”.

“In tale contesto – proseguono Galanello, Barberini e Smacchi – è necessario che la Giunta regionale disciplini in maniera più organica l’installazione di impianti a biogas in Umbria, assicurando di privilegiare la realizzazione di strutture di piccole dimensioni, che utilizzano prodotti dei terreni attigui nel rispetto delle distanze di sicurezza definite con la deliberazione di Giunta regionale '40/2012'. È, inoltre, opportuno garantire che tali impianti siano ecocompatibili e in grado di contenere il consistente impatto che potrebbero produrre sul territorio e valorizzare il ruolo dei Comuni nella scelta dei siti da destinare alla realizzazione degli stessi. Infine, riteniamo indispensabile prevedere adeguate fasi di partecipazione delle popolazioni interessate, per consentire la condivisione di progetti che incidano profondamente sul tessuto sociale, economico e ambientale coinvolto”.

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