Sono già trecento le domande per l’assunzione a tempo indeterminato di 719 precari presentate alla Regione Umbria dai datori di lavoro privati che intendono avvalersi dei contributi previsti dal cosiddetto “avviso precari 2011”, che scadrà il prossimo 31 marzo. Il provvedimento, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi, prevede la concessione di contributi regionali fino a 9mila euro, a fronte della assunzione a tempo indeterminato di soggetti titolari di rapporto di lavoro a tempo determinato o con contratti di collaborazione da parte di imprese, consorzi, associazioni, professionisti singoli ed associati.

“L’azione della Regione - ha sottolineato l’assessore Riommi - è volta ad affrontare una ‘distorsione’ del mercato del lavoro dovuta all’alto costo che le imprese sostengono per i contratti a tempo indeterminato e non certo a limitazioni derivanti dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Vogliamo contribuire a superare, con i contributi della Regione, questa rigidità tanto più gravosa in un periodo di crisi, con l’obiettivo di intervenire sulla condizione di precarietà del lavoro e raggiungere una condizione di buona occupazione”.
“L’alto numero di domande arrivate, quando manca più di un mese alla scadenza del bando – ha detto Riommi - ci conferma il notevole interesse che questo provvedimento ha riscosso nel mondo del lavoro umbro. Viene così premiato l’impegno della Giunta regionale – ha proseguito - nell’affrontare i diversi temi dell’occupazione e tra questi quello della buona occupazione, di cui la trasformazione da un rapporto di lavoro precario ad uno stabile costituisce un passaggio fondamentale”.

“La Regione - ha concluso l’assessore - farà ogni sforzo per aggiungere alla già cospicua dotazione iniziale del bando, 3 milioni 300mila euro, ulteriori risorse, così che possano essere soddisfatte il maggior numero possibile di richieste”.

Il bando prevede contributi non solo per la trasformazione dei rapporti di lavoro esistenti alla data della domanda, ma anche per le assunzioni di soggetti con contratti a progetto almeno alla data del 1 settembre 2008 e che attualmente siano disoccupati. Il beneficio è subordinato all’impegno dell’impresa a mantenere il contratto in essere per almeno tre anni. In caso contrario l’aiuto sarà decurtato. Le tipologie dei rapporti di lavoro possono prevedere anche l’attivazione di contratti “part time” purché l’orario minimo contrattualizzato non sia inferiore al 50 per cento di quanto previsto dallo specifico contratto di lavoro nazionale. In questo caso si avrà una proporzionale riduzione del contributo.
 

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