Eletto con tre astenuti dall’assemblea dei sindaci riunita a Foligno, prende il posto di Betti - Nel Consiglio direttivo: Perugia, Terni, Foligno, Spoleto, Città di Castello, Orvieto, Arrone, Magione

(AVInews) – Foligno, 12 lug. – Il suo nome era già circolato insistentemente nei giorni passati, ma ora c’è la conferma ufficiale: il sindaco di Todi Antonino Ruggiano è il nuovo presidente dell’Autorità umbra per rifiuti e idrico (Auri), l’ente unico regionale istituito nel 2017 che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti e dei servizi idrici in Umbria. Eletto con tre soli astenuti dall’assemblea dei sindaci riunita a Foligno, giovedì 11 luglio, Ruggiano prende così il posto del dimissionario Cristian Betti. Nella stessa occasione è stato anche rinnovato il Consiglio direttivo che è ora composto dai sindaci di Perugia Andrea Romizi, Terni Leonardo Latini (questi due di diritto), Foligno Stefano Zuccarini, Spoleto Umberto De Augustinis, Città di Castello Luciano Bacchetta, Orvieto Roberta Tardani, Arrone Fabio Di Gioia e Magione Giacomo Chiodini. Quest’ultimo è stato eletto vicepresidente dell’ente.

Le prime parole del neopresidente. “Il problema dell’idrico e dei rifiuti sarà centrale nella politica umbra dei prossimi anni – ha dichiarato subito Ruggiano –, da questo dipenderà, infatti, il nostro benessere”. In particolare, la principale sfida da affrontare sarà quella legata alla chiusura del ciclo dei rifiuti. “Noi – ha ricordato il neopresidente dell’Auri – differenziamo una percentuale importante di rifiuti, ma ciò che rimane deve essere in qualche modo trattato. Siamo tutti d’accordo nel chiudere il ciclo, si tratta di vedere se farlo con impianti umbri o fuori regione. Intanto, c’è l’impegno massimo a migliorare la differenziata in modo da ridurre questo problema, poi lavoreremo tutti insieme con soluzioni condivise: l’assemblea dell’Auri è fatta apposta perché tutti i 92 sindaci dell’Umbria possano esprimersi. Non ci saranno posizioni di prevaricazione e si lavorerà concordemente come abbiamo sempre fatto”.

Nicola Torrini

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