TERNI - Rabbia e condanna: il giorno dopo gli scontri di Roma tra operai dell'Ast e polizia, sono queste e due parole che sintetizzano meglio lo stato d'animo di una citta' intera, quella di Terni, che improvvisamente si ritrova alla ribalta della cronaca nazionale. Dai lavoratori rimasti feriti ieri pomeriggio, ai loro colleghi impegnati da giorni, senza pause, in scioperi e presidi, fino ai semplici cittadini, tutti sono convinti di una cosa: "Solo con il sangue e le botte si e' capito quanto sia difficile e importante questa vertenza".

Tra chi ieri sera e' tornato a casa dalla capitale con punti di sutura o fasciature, c'e' Yuri Cricco, delegato Fiom. "Ho preso almeno cinque o sei manganellate - racconta da un telefono di emergenza, visto che il suo e' andato in frantumi durante gli scontri - ora ho un tutore al braccio destro e 35 giorni di prognosi. Dovro' fare altri controlli per vedere se sono lesionati tendini e legamenti di spalla e braccio. Urlavo ai poliziotti che c'erano i segretari nazionali in prima fila, ma loro, quando abbiamo provato a dirigerci verso il Mise, ci hanno circondati. Pensavamo indietreggiassero e invece e' partita la carica. Non finira' qui, li denunceremo".

"Le immagini lo dimostrano - dice Piero, un lavoratore che ieri era a Roma ed oggi e' impegnato nel presidio davanti al Comune, "occupato" ormai da oltre una settimana - hanno colpito quelli che portavano lo striscione. La giustificazione della polizia secondo la quale noi manifestanti volevamo andare ad occupare la stazione Termini e' inesistente, non e' assolutamente vero. Peccato che anche dopo tutto questo clamore le cose sembrano essere cambiate poco, se non niente".

"Siamo nella situazione del 17 luglio - aggiunge pessimista Roberto Frezza, un altro operaio - dal 7 ottobre abbiamo lavorato solo quattro o cinque giorni e intanto ancora non abbiamo preso lo stipendio di ottobre".

Le ultime mosse di Governo (che nel frattempo ha riconvocato le parti per giovedi' prossimo) e azienda non sembrano insomma rincuorare i lavoratori, che anche oggi, davanti alla fabbrica, in viale Brin, sono tornati a bloccare il traffico ad intermittenza.

Anche tra i cittadini c'e' scetticismo. "La situazione e' bruttissima, c'e' sofferenza - commentano Benedetta e Mirella, mamma e figlia a spasso con il passeggino - tutti noi abbiamo avuto o abbiamo un parente all'acciaieria. E ieri i poliziotti non dovevano fare quello che hanno fatto. Non ce lo meritiamo".

Considerazioni simili, quelle di Michele C. e Laura C., due giovani ternani. "Non e' mai accettabile usare la forza - spiegano - soprattutto quando protestano degli operai in modo pacifico. Quello che e' successo e' grave, ma non dobbiamo prendercela con i poliziotti, quanto con chi li comanda. Detto questo, speriamo che la vertenza sia chiuda positivamente, altrimenti si uccide un intero territorio".

Dice la sua anche il Silp, il sindacato dei poliziotti della Cgil, che definisce "legittima" la protesta ed esprime amarezza" per quanto successo ieri a Roma.

 

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