Con l’incontro con le associazioni datoriali avvenuto questa mattina, 28 luglio, si è concluso il ciclo di incontri promosso dalle organizzazioni sindacali umbre (nei giorni scorsi i faccia a faccia con istituzioni locali, nazionali ed europee) e finalizzato a trasmettere la preoccupazione e l’allarme che il piano di ristrutturazione presentato dalla multinazionale ThyssenKrupp sul sito AST ha generato per il futuro dell’intero sistema produttivo umbro e per Paese.

Nel corso degli incontri tutti gli intervenuti hanno condiviso il giudizio negativo sul Piano presentato dalla multinazionale e si sono detti disponibili a intraprendere tutte le iniziative utili ad evitare la possibile applicazione del piano stesso.

In particolare, è stata condivisa la necessità di richiedere al Governo un intervento diretto del presidente del Consiglio nei confronti della Commissione Antitrust europea e della stessa multinazionale a difesa di uno dei siti strategici del manifatturiero italiano, come dichiarato dal  Vice Ministro de Vincenti, che rischia invece  di essere smantellato.

Il sito siderurgico di Terni ha peculiarità specifiche che lo rendono “altra cosa” rispetto alle altre vertenze del comparto siderurgico nazionale, per tipo di materiali prodotti, per la natura del ciclo produttivo che vede l’utilizzo di forni elettrici (quindi con più contenuto impatto ambientale) e per il riutilizzo di rottami per la produzione.

In questo contesto appare singolare e incomprensibile l’assenza di Confindustria Umbria all’incontro odierno, dato che l’associazione dovrebbe essere uno dei soggetti maggiormente interessati a mantenere le caratteristiche industriali dell’Umbria e a  difendere il polo siderurgico ternano.

CGIL, CISL e UIL  dell’Umbria e Provinciali nel ribadire ai lavoratori dell’AST il proprio sostegno, a partire dalla manifestazione in programma nel pomeriggio di oggi e ancora domani, 29 luglio, nell’assemblea unitaria di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che si svolgerà a Todi definiranno le ulteriori iniziative di mobilitazione e di lotta a difesa di un sito produttivo che è cruciale per il futuro dell’Umbria.

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