ROMA - Sel e M5s hanno depositato alla Camera la mozione di sfiducia congiunta nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Le disposizioni impartite dal ministro risultano, evidentemente e fin dall'inizio del suo mandato, aver inaugurato un nuovo corso per le forze dell'ordine" che appaiono ora "utilizzate per picchiare i lavoratori" si legge nel documento. La mozione, affermano Sel e M5s, dovrebbe essere discussa la prossima settimana.

La mozione, i cui primi firmatari sono i capigruppo di Sel e M5s, Arturo Scotto e Andrea Cecconi, esprime la sfiducia al Ministro e lo impegna a rassegnare immediatamente le dimissioni a seguito degli episodi accaduti in occasione della manifestazione del 29 ottobre degli operari dell'Ast di Terni quando "la polizia, eseguendo disposizioni impartite dal ministero dell'Interno, caricava senza motivo alcune centinaia di lavoratori". Fatti che, tuttavia, "risultano quali ultimi episodi, in ordine di tempo, di una serie che ha messo in luce l'inadeguatezza dell'autorita' politica del vertice del Viminale che abdica alle sue funzioni". Sel e M5s ricordano in particolare le precedenti "negligenze" del Ministro in occasione della fuga dal Libano di Marcello Dell'Utri e il caso Shalabayeva.

"C'e' un'incapacita' manifesta del Ministro: Alfano e' un ministro mediocre, torni a fare l'avvocato di Berlusconi " afferma Cecconi secondo il quale "e' impensabile far gestire il ministero dell'Interno ad una persona che ha dimostrato di non essere in grado neppure di gestire il fenomeno dell'immigrazione". M5s punta l'indice anche sugli incidenti della finale di Coppa Italia e Sel ricorda le cariche ai manifestanti della Fiom anche a Torino, a Porta Castello.

"L'Italia ha bisogno di un Ministro dell'Interno a tempo pieno, non di un passante, di ministro per caso, di uno che non sta al Senato a dirigere l'opposizione contro le unioni civili".  Intanto, avverte Scotto, "per evitare ogni tentazione di insabbiamento della mozione, stiamo valutando di presentarla anche al Senato" anche se "la calendarizzazione qui alla Camera sara' inevitabilmente rapida, forse gia' la prossima settimana".

 

 

 

 

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