L’Associazione culturale Umbrialeft condanna in maniera assoluta l’irresponsabile attacco degli Usa, della Francia e del Regno Unito in Siria.

L’attacco, oltre a violare tutte le norme del diritto internazionale relative alla sovranità nazionale, colpisce oggettivamente chi combatte il terrorismo e sta per sconfiggerlo. Perché, quindi questo atroce inasprimento verso il regime di Assad? Perché le potenze occidentali, dichiarano guerra ad uno Stato sovrano, mentre La Russia e l’Iran stanno energicamente lottando in quella regione contro il delirio terrorista dell’Isis?

Non si hanno ancora prove documentate e certe dell’uso di armi chimiche da parte del Governo Siriano e già si dà per scontato che questo sia avvenuto e si bombarda, indiscriminatamente, il deposito di armi ad ovest della città di Homs, presunto, e solo tale, centro di produzione di armi chimiche e biologiche.

Il dubbio è più che lecito, infatti, nel 2013 il governo di Damasco ha distrutto il suo potenziale bellico di natura chimica e consegnato il tutto alle autorità dell’ONU. Inoltre un uso indiscriminato di queste armi di distruzione di massa non converrebbe al regime siriano che, contrariamente da quanto propagandato dai media occidentali, gode del favore della maggioranza della sua cittadinanza.

Perché, quindi, compiere una strage disumana contro la propria gente?

Il sospetto che ancora una volta si vogliano camuffare le carte per appropriarsi degli ingenti giacimenti petroliferi di questo Stato, che sono esclusivamente di sua proprietà, resta alto.

L’attacco missilistico, quindi, è un atto che serve solo ad inasprire tragicamente un conflitto che può avere un’escalation estremamente drammatica, in una regione già profondamente colpita dal terrorismo dell’Isis e da una visione geopolitica egoista e miope dell’occidente.

L’Iran e la Russia hanno già dichiarato che non staranno a guardare e gli sviluppi e scenari di guerra potrebbero acuirsi portando solo distruzione e morte fra la popolazione inerme.

L’Italia non può che rispettare rigorosamente l’art. 11 della sua legge fondamentale di ripudio della guerra come risoluzione delle controversie internazionali. Senza ancora un Governo con pieni poteri e con un Parlamento appena eletto va negato l’utilizzo delle basi militari esistenti nel nostro territorio.

Fa specie, inoltre, che nessun gruppo parlamentare impegnato nelle consultazioni per la formazione del Governo, abbia espresso una condanna a questi bombardamenti e richiesto la stretta osservanza della nostra Costituzione.

Aderiamo senza riserve, quindi, all’appello per la pace ieri sottoscritto da cittadini umbri preoccupati per le sorti di un intero popolo e per le drammatiche conseguenze che si possono avere in tutte le regioni del Mediterraneo

Associazione Culturale Umbrialeft
Attilio Gambacorta

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