Nonostante la pioggia intensa, i comitati a tutela dell’ambiente e della salute di tutt’Italia sono accorsi numerosi al Convegno e alla Prima Marcia per la salute, l’aria, il cibo, l’acqua, la terra puliti, tenutisi ad Assisi sabato 25 maggio 2013.

Si è trattato del primo grande evento in Umbria a tutela dei beni comuni, organizzato dal Coordinamento Regionale Umbro Terre Nostre, congiuntamente a quello nazionale, per gridare, in un’unica voce, quella appunto dei comitati riuniti, l’opposizione alla proliferazione selvaggia degli impianti a biomassa e biogas in tutto il territorio nazionale.

Da oltre un anno, infatti, i comitati “Terre Nostre” hanno maturato l’idea di una iniziativa pubblica ad Assisi, nota per l’amore riposto da San Francesco per la natura e il creato tutto.

In mattinata si è tenuto il convegno, in cui, dopo il saluto e l’intervento iniziali della Presidente del Coordinamento Regionale Umbro Terre Nostre, Valeria Passeri, gli illustri relatori: Don Tonio Dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale, Dott.ssa Patrizia Gentilini, oncologa ePresidente dell’Associazione Medici per l’Ambiente I.S.D.E. di Forlì, Prof. Michele Corti, Presidente nazionale Terre Nostre e l’Avv. Urbano Barelli, Presidente della Sezione Italia Nostra Perugia hannorappresentato gli aspetti negativi in punto di salute, ambiente, economia e società che derivano dallo sfruttamento delle energie rinnovabili in un’ottica di assoluto profitto, anziché di riduzione dell’inquinamento, risparmio energetico e tutela della salute umana.

Nel pomeriggio, la pioggia, caduta abbondantemente, non ha fermato la marcia, come prevista da programma, che partita da Piazza Garibaldi, a Santa Maria degli Angeli, si è conclusa nella piazza Inferiore di San Francesco innanzi alla maestosa e suggestiva basilica del Santo Patrono.

I rappresentanti dei vari comitati, forti delle loro esperienze, hanno evidenziato come la proliferazione degli impianti a biogas e biomasse, che si nasconde dietro formule accattivanti, quali “green economy”, “filiera corta”, “cogenerazione”, trovi, in realtà, la sua ragione d’essere soltanto negli incentivi, pagati dagli stessi cittadini a chi investe nelle c.d. energie rinnovabili.

Gli impianti alimentati da biomasse – dicono i comitati – spuntano ovunque come funghi senza nessun preventivo coinvolgimento dei cittadini e in aree generalmente inidonee per caratteristiche idraulico-geologiche, storico-architettoniche, per prossimità a centri abitati o singole abitazioni.

Questo progressivo appropriamento e rarefazione dei beni comuni deve finire, in quanto, come rilevato anche nel corso del Convegno, è indice, in alcuni casi, di infiltrazioni mafiose e, comunque,di investimenti speculativi favoriti dagli incentivi.

Il Coordinamento Regionale Umbro Terre Nostre auspica che quest’evento segni l’inizio dell’unione e della collaborazione tra i comitati di tutt’Italia al fine d’indurre chi di dovere a porre maggiori garanzie a tutela dei diritti fondamentali della persona contro ogni forma di nocività ambientale, a partire oggi dal boom esasperante delle biomasse.

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