Sappiamo che va molto di moda parlare di esternalizzazione in tempi di crisi, adoperando numeri e cifre che colpiscono i cittadini, cercando di far diventare un servizio importante e prestigioso del Comune di Perugia, come quello degli asili nido comunali, solo un costo. Ma noi non ci stiamo.

Noi vogliamo dei servizi alla persona e quindi all'infanzia di qualità, vogliamo dei servizi dove anche a chi lavora venga riconosciuta dignità. E la dignità del lavoro è data anche dal salario. Per questo tra i numeri che vogliamo siano presi in considerazione, ci sono quelli di un salario dignitoso per chi svolge un lavoro delicatissimo e importante per il futuro di questa città. Perché, secondo noi, i cittadini e le cittadine della Perugia di domani debbono essere educati nel rispetto delle regole civili, ma anche nel rispetto della dignità di chi lavora, pagando quello che bisogna e non facendo gare d'appalto in cui il personale finisce per percepire circa il 30% in meno.

Noi vorremmo che le lavoratrici e i lavoratori pubblici del Comune di Perugia che operano nei servizi all'infanzia, non vengano visti come numeri da abbattere al fine di ridurre i costi, ma come una risorsa per erogare servizi di qualità.

Tra l'altro, le cifre, apparse sui giornali, contenute nella mozione del PdL sulla riorganizzazione degli asili nido comunali, non sono assolutamente veritiere, visto che è stata alzata l'età pensionabile per le donne e molte educatrici tra dieci anni si troveranno ancora a lavorare.

I tagli del Governo Berlusconi alla spesa sociale sono, per il Comune, di circa 9 milioni di euro e allora si pensa di correre ai ripari abbattendo la spesa per gli asili nido, che di milioni ne costano 5: il classico esempio di strategia politica pensata con la calcolatrice alla mano, ma senza un minimo di visione di insieme rispetto ad una macchina comunale che ha bisogno di una riorganizzazione complessiva, che parta dalla dirigenza e non dai servizi che sono radicati nel territorio.

Ma, più in generale, è l'idea di servizio pubblico che viene messa in discussione, un'idea che al contrario andrebbe ampliata (questo vogliono i cittadini, vi siete già dimenticati i referendum?) e messa al centro di una rete di strutture per l'infanzia, trovando nuove strategie e costruendo nuovi servizi, che trasformino l'asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto educativo per ogni bambino e bambina (come sta accadendo in Germania, ad esempio), in base ai bisogni delle donne e degli uomini che decidono di diventare madri e padri e alle evidenti necessità di razionalizzare la spesa.

La qualità del personale dei servizi educativi ha permesso al Comune di Perugia di avere uno dei migliori servizi all'infanzia a livello nazionale, ed è proprio per non perdere questo patrimonio che chiediamo al Comune di Perugia di assumere, con un concorso pubblico, educatrici d'infanzia, in base al fabbisogno di personale delle Strutture, secondo le ultime disposizioni di legge, per dare linfa vitale ad un servizio pubblico che da quarant'anni, aiuta a crescere, con professionalità e con una qualità eccellente, le piccole e i piccoli di Perugia.


la Segretaria aziendale FP-CGIL al Comune di Perugia
Patrizia Mancini

 

 

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