Arrestata Maria Rita Lorenzetti, è ai domiciliari a Foligno
di Arm.Alle.
FOLIGNO - Arrestata stamattina Maria Rita Lorenzetti nell’ambito dell’inchiesta sul nodo fiorentino della Tav. Da quanto risulta la Lorenzetti sarebbe ai domiciliari a Foligno. L’indagine aveva, partita dalla procura di Firenze, aveva portato ad indagare 31 persone, compresa l’ex presidente della regione Umbria. La Lorenzetti sarebbe accusata di abuso d’ufficio, corruzione e associazione a delinquere. La notizia è stata confermata dall'avvocato Luciano Ghirga, legale di Maria Rita Lorenzetti. Viene ipotizzato il rischio di reiterazione del reato e non di inquinamento probatorio come si era appreso in un primo momento nell'ordinanza di custodia cautelare
All'epoca dei fatti, tra i 31 indagati, spiccava il nome dell'ex presidente della Regione Umbria e presidente dell'Italferr, la società di progettazione del gruppo Ferrovie, alla quele venne contestato l'abuso di ufficio, l'associazione a delinquere e la corruzione. "Svolgendo la propria attività nell'interesse - scriveva Repubblica - e a vantaggio della controparte Nodavia e Coopsette mettendo a disposizione dell'associazione le proprie conoscenze personali i propri contatti politici e una vasta rete di contatti grazie ai quali era in grado di promettere utilità ai pubblici ufficiali avvicinati e conseguendo altresì incarichi professionali nella ricostruzione dei terremoto in Emilia in favore del coniuge".
L'ex presidente della Regione Umbria è accusata di assersi adoperata affinchè venissero pagate due società impegnate nei lavori della Tav e per le quali i versamenti erano in ritardo. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che le è stata notificata stamattina. In cambio la Lorenzetti avrebbe ricevuto presunti favori professionali per il marito.
Estranea ai fatti, così l'avvocato Luciano Ghirga parlando di "vantaggi per il marito assolutamente inesistenti" cmmenta la decisione degli arresti domiciliari per la sua assistita, Maria Rita Lorenzetti. "I fatti contestati nell'ordinanza - sottolinea Ghirga - sembrano essere gli stessi dell'avviso di garanzia del gennaio scorso. La dottoressa Lorenzetti ha sempre sostenuto la sua estraneità a tutti i fatti contestati".
Lunedì
16/09/13
10:47
Solidarietà alla compagna Maria Rita vittima della repressione fa$ci$sta della magistratura politicizzata nazikapitali$ta
Lunedì
16/09/13
11:05
Ce poco da ironizzare....chi sbaglia paga che sia compagno o amico ancor più se... ha approfittato della sua carica per scopi personali e amicali.Comunque non gli manca la buona buona compagnia. più scenderanno dagli scranni gli intoccabili e più si scopriranno le beghe e gli imbrogli del potere diventato casta...e purtroppo leggiamo
che non si tratta di un posticino di lavoro ritagliato per un povero disoccupato che tiene famiglia..
Lunedì
16/09/13
11:53
Periodo buio per il nostro paese.
Attendiamo di conoscere le accuse formulate alla presidente, senza trarre conclusione affrettate.
Certo é che, se oggi un pubblico ministero inviasse, anche pretestuosamente, un avviso di reato al primo ministro Letta, farebbe cadere il governo.
Troppo potere alla magistratura (politicizzata in correnti) che a tutt'oggi, se volesse, potrebbe intervenire pesantemente nella vita politica.
Forse il male minore sarebbe quello di reintrodurre la immunità parlamentare, inserita in costituzione dai padri costituenti, che non è impunità in quanto comunque prevede la procedibilità, ma solo dopo la scadenza del mandato popolare.
Lunedì
16/09/13
12:41
Caro Ingegnere, se venisse "reintrodotta" l'immunità parlamentare (che peraltro sostanzialmente ancora esiste, ne è la riprova la tenace resistenza di Berlusconi nonostante la condanna in cassazione) la sua concittadina non potrebbe usufruirne in quanto non è più a montecitorio da una 15ina d'anni....
Lunedì
16/09/13
13:21
Finalmente anche i PRO-TAV incriminati!!! La Giustizia esiste;))
Lunedì
16/09/13
16:17
Ma quale immunità,ogni volta che viene fuori qualcosa si grida alla Magistratura politicizzata,un minimo di onestà no è da parte di chi amministra la cosa pubblica e gode di tanti benefici.
Martedì
17/09/13
01:07
Calma ..calma. Usiamo il cervello non la pancia, per favore.
Attendere di saperne di più mi sembra un atteggiamento di buon senso che dovrebbe essere condiviso da tutti, tanto è ovvia.
So bene che la Dott.ssa Lorenzetti non potrebbe godere della immunità parlamentare, ma a prescindere dalla sua carica, merita il rispetto che si deve a chiunque, "potente" o "poveraccio" che sia.
Il mio esempio sul presidente Letta, ha voluto evidenziare una situazione grave del potere che ha oggi la magistratura.
E'un caso ipotetico ma possibile. Se Letta venisse inquisito sarebbe difficile affermare che la magistratura non può condizionare la vita politica.
Questo a mio parere,evidenza un pericolo serio per la nostra democrazia che giustificherebbe di tornare alla immunità parlamentare voluta ai nostri padri costituenti che qualche serio ragionamento l'avranno pur fatto. Tutto qui.
Martedì
17/09/13
11:22
Torno a ribadire, caro Ingegnere, che le questioni che Lei pone sono su due piani completamente diversi: Lei invoca l'immunità parlamentare e fa riferimento ai "padri costituenti", eppure come Le ripeto l'immunità parlamentare tuttora esiste, è stata depotenziata nel tempo ma tuttora esiste, anche in modalità piuttosto "forte" come dimostrano le cronache politico-giudiziarie degli ultimi giorni e settimane, per cui a mio avviso Lei rappresenta un falso problema... Diverso, e a mio avviso più pertinente, è interrogarsi sull'opportunità di una più generale riforma della giustizia, argomento visto da un pò tutti col fumo negli occhi perché da sempre invocato dal centrodestra per la risoluzione di tutti i mali di Berlusconi, e respinto al mittente dalla sinistra proprio invocando lo spirito dei "padri costituenti" di cui sopra... Il fatto che un "misero" PM possa da solo determinare la fine di un Governo in carica non è una semplice ipotesi riferita a Letta, ma è una storia già vista due volte: nel 94, 1° governo Berlusconi, e nel 2006, 2° governo Prodi ("via" Mastella), e in entrambi i casi le accuse mosse si sono successivamente rivelate completamente infondate (ma intanto il quadro politico era uscito completamente stravolto a seguito di quegli avvisi di garanzia)....
Nel caso in esame mi pare che la Dr.ssa Lorenzetti, Sua concittadina, sia stata trattata coi guanti bianchi e anche un pò meglio: l'indagine è partita 8 mesi fa, e gli arresti (nella sua villa di Foligno) le sono stati inflitti solo ieri a seguito del fondato sospetto che potesse addirittura reiterare i reati. Dalle intercettazioni (solo molto parzialmente pubblicate, in altri casi sono stati fatti pubblicare anche fatti di vita privata per nulla attinenti alle indagini...) emerge un quadro che dire devastante è poco: traffico illecito di rifiuti, calpestamento di norme ambientali e amministrative, rapporti con la camorra, interessi privati nella tragedia del terremoto in Emilia, stroncamento della carriera di funzionari pubblici solo perché si "ostinavano" a rispettare la legge... il tutto riferito a una persona che si definiva paladina della legalità, avversatrice del conflitto di interesse (quello di Berlusconi, si intende...), ambientalista, antimafia, e ovviamente cattolica... conosco personalmente gente che si è fatta 8 mesi di carcere (vero) preventivo per molto meno.... A proposito: sempre dalle intercettazioni abbiamo finalmente capito chi è che ha accelerato, presso il Ministero dell'Ambiente, l'approvazione del famigerato D.M. 161/2012 sulle terre e rocce da scavo che tanti problemi ha creato e crea tuttora a tanti suoi colleghi ingegneri...
Martedì
17/09/13
11:23
Sono d'accordo con Lei!
Martedì
17/09/13
11:59
Sono d'accordo con Giampaolo Ceci, intendo.
Martedì
17/09/13
16:19
Le questioni che sono state toccate nei diversi commenti sono molteplici e diverse tra loro.
L'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l'ex presidente della regione Umbria Lorenzetti invita ad una riflessione sul rapporto politica-affari, come sul rapporto politica-magistratura.
Tuttavia non è utile confondere i piani e se da un lato è giusto il richiamo a non emettere sentenze di colpevolezza solo sulla base delle informazioni fornite dagli organi di stampa anzichè attendere l'esito del processo giudiziario, dall'altro lato tale prudenza è opportuna anche in merito all'operato della Magistratura inquirente. E' evidente che il protagonismo di alcuni Magistrati inquirenti e financo la forzatura interpretativa dei fatti operata da alcuni di essi (specie in alcune indagini che hanno riguardato la classe dirigente politica di questo paese), come la "conversione" di alcuni di essi all'attività politica (che quantomeno genera qualche dubbio sulla limpidezza dell'azione inquirente precedentemente svolta dagli stessi), come alcune "cantonate" giudiziarie (il caso Tortora su tutti) hanno indebolito la fiducia sull'imparzialità e la competenza dell'operato della magistratura, ma ciò nonostante sarebbe imprudente ed ancor più rischioso per l'equilibrio della convivenza civile delegittimare tale potere, come sarebbe altrettanto controproducente limitare la sua autonomia rispetto agli altri poteri dello stato. Certamente una riforma della giustizia che, mantenedo integra la sua autonomia, distingua più nettamente la funzione inquirente da quella giudicante e soprattutto introduca forme di giudizio sul suo operato terze rispetto alla magistratura stessa (superando l'attuale forma controllo esclusivamente demandata ad un organo di autogoverno quale il CSM) è necessaria ed su questo tema la sinistra deve trovare il coraggio che fino ad oggi le è mancato per paura di essere tacciata di connivenza con il nemico (Berlusconi).
Sarebbe però altrettanto fuori luogo una difesa d'ufficio della Lorenzetti, che è giusto sia chiamata a rispondere delle gravi accuse che Le sono mosse, accuse (interesse privato in atto pubblico) tra le più gravi tra quelle che possono essere imputate ad un politico.