PERUGIA - Quella di Matteo Ardemagni a Perugia è stata un'esperienza tutto sommato fugace, ma utile per creare un legame che è rimasto intatto anche a distanza di otto anni. Nell'estate del 2006 l'attaccante lombardo è sbarcato per la prima volta nel mondo dei professionisti, dopo la lunga esperienza nel settore giovanile del Milan, proprio a Pian di Massiano, senza riuscire però a trovare la giusta considerazione. Soli sei mesi alle dipendenze prima di Corrado Benedetti e poi di Marco Cari e la cessione nel mercato di gennaio. Qualche anno più tardi la carriera di Ardegmani, come in molti avevano pronosticato, ha preso il volo e ad oggi può essere definito uno degli attaccanti più forti della cadetteria. Sabato tornerà per la prima volta da avversario al "Curi" e le emozioni non mancheranno di certo.

Ardemagni, cosa prova alla sola idea di rimettere i piedi nel suo primo stadio da "professionista"?
"Sarà una sensazione particolare, che mi riporterà indietro di qualche anno. Anche se a Perugia ho dato poco sul piano calcistico, è una piazza che mi è rimasta nel cuore. Il primo impatto con il mondo professionistico non si dimentica mai e in questi anni non ho mai perso occasione per seguire le vicende del Grifo".

Cosa ricorda di quei sei mesi trascorsi in maglia biancorossa?
"L'affetto della gente verso la squadra e il fascino di giocare al Curi. Da quell'esperienza mi sono tolto diverse soddisfazioni a livello professionale, ma la sensazione di attraversare il tunnel e di entrare sotto la "Nord" mi è rimasta dentro".

Qualche settimana si è parlato di un interessamento del Perugia nei suoi confronti: quanto c'era di vero?
"Personalmente non ho parlato con nessuno. I miei procuratori mi hanno detto che c'è stata una richiesta di informazioni da parte della società, ma il mio ingaggio è risultato troppo elevato per i parametri del Perugia".

Sarebbe tornato volentieri?
"Sicuramente. Ripeto: Perugia mi è rimasta nel cuore e credo che al di là del fatto che è una squadra neopromossa, resta una della piazze calcistiche più importanti della serie B"

Perchè ha scelto lo Spezia?
"Perchè ci sono grandi ambizioni e perchè dopo una stagione, quella scorsa, in cui ho combinato poco, avevo voglia di rilanciarmi. Pur essendo di proprietà dell'Atalanta, non sono ancora riuscito a dimostrare di meritare un palcoscenico importante come la serie A".

Quella di domani che partita sarà?
"Aperta ad ogni risultato. La Coppa Italia è utile per rodare i meccanismi in vista del campionato"

Che serie B sarà quella di quest'anno?
"Lunga e dispendiosa, come sempre. Le squadre forti alla lunga vengono fuori, ma spesso ci sono anche delle sorprese. Speriamo che siano proprio Spezia e Perugia". 

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