"Allora si può! Le elaborazioni della Corte dei Conti su dati del ministero della Salute non lasciano spazio a dubbi: assumere personale sanitario a tempo indeterminato per l’emergenza Covid è possibile. Lo hanno fatto molte regioni italiane, tra cui purtroppo non c’è l’Umbria”. Ad affermarlo in una nota sono i sindacati dei lavoratori della sanità dell’Umbria, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, che sottolineano come una regione limitrofa, la Toscana, abbia assunto per l’emergenza Covid-19 1847 infermieri, 50 medici e altre 996 figure professionali a tempo indeterminato. “Numeri molto importanti, all’interno dei quali ci sono senz’altro anche lavoratrici e lavoratori che arrivano dalla nostra regione, richiamati appunto da contratti stabili, che l’Umbria non ha voluto garantire”. Il raffronto, in effetti, è impietoso: a fronte delle 2893 assunzioni stabili effettuate in Toscana, nella nostra regione ne sono state fatte appena 19. 
“Denunciamo da tempo come l’assenza di una politica occupazionale seria abbia lasciato sguarnita la nostra sanità, costringendo il personale a carichi di lavoro enormi, con continue richieste di straordinari e prestazioni aggiuntive. Ma visto che l’emergenza non è finita e soprattutto che la sanità umbra continuerà ad avere bisogno di personale, anche dopo il Covid - concludono i sindacati - invitiamo la Regione a mettere da parte resistenze che appaiono ormai oggettivamente incomprensibili e ad effettuare le assunzioni di personale necessarie a rafforzare il sistema pubblico negli ospedali e nel territorio, come peraltro messo nero su bianco nel verbale del 10 novembre. Il tempo è già scaduto”. 
 

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