PERUGIA - La Sinistra per Perugia constata con preoccupazione la decisione di allargare la storica coalizione di centrosinistra a forze definite centriste, di stampo liberista e di vocazione cattolica integralista, cioè di destra.

La questione pone problemi di visione della società radicalmente divergenti, sia sul piano strettamente dei diritti sociali e civili sia dal punto di vista etico – morale. Superando, però, queste non secondarie problematiche, la domanda che si pone La Sinistra per Perugia è se l’allargamento della coalizione, oltre che a rafforzare i consensi del centrosinistra, risponda anche a particolari interessi.

Preso atto che il governo Renzi ha fatto della svendita delle imprese pubbliche un obiettivo strategico, La Sinistra per Perugia si chiede se questa politica avrà delle ricadute locali e se avrà declinazione anche a Perugia.

In altre parole siamo alla vigilia di una grande stagione di privatizzazioni dei Beni Comuni e dei servizi sociali pubblici della nostra città, capoluogo di Regione?

La Sinistra per Perugia registra, inoltre, che questo famoso programma di coalizione stenta ad essere stilato e ancor di più ad essere portato a conoscenza dei cittadini e dei lavoratori.

Impossibilitati, al momento, di esprimere un giudizio politico su un programma che non conosciamo e di cui ci riserviamo, appena possibile,  un’ attenta valutazione, critichiamo invece un metodo che esclude la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le forme del territorio.

Condizione indispensabile, verificheremo se anche sufficiente, è che la sinistra della città prenda coscienza dei processi in atto e contrapponga un proprio programma basato su punti essenziali non negoziabili.

La Sinistra per Perugia

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