PERUGIA - Il racconto della donna e della sua evoluzione, immortalati su sfondi rurali di memoria umbra. Sono queste le suggestioni da cui muove la mostra “Brividi dell’anima” di Nicoletta Tarli. L’esposizione delle 70 tele, di arte naïf, prosegue nella sala del Caminetto della Rocca Paolina, a Perugia, fino a lunedì 12 settembre.
Dopo il successo del vernissage, la personale ha continuato ad ospitare tanti interessati di arte, contemporanea ed umbra. Protagonista indiscussa dell’opera della Tarli, da “La meravigliosa nonna” a “La serenità”, è la donna, mani grandi e occhi aperti sul suo futuro, ormai libera e ed indipendente dalla realtà maschile, che pure è al centro di dipinti come “L’uomo solo” e “L’addio”.

“La donna – ha puntualizzato l’artista – non è più quella misteriosa che, nella mia fase creativa precedente, non osava mostrarsi. La donna di questo momento artistico mostra tutta se stessa, i suoi occhi, le sue grandi mani e il suo cambiamento perché è più ottimista. È cambiata ed ha raggiunto la sua serenità”.
“È un grido di dolore – ha detto della mostra il critico Giovanni Zavarella -, di allarme, di protesta, di contestazione di una umanità che non sa disporsi in felice auscultazione del bisogno dell’altro”. “Un’umanità – ha concluso Zavarella – che non sa dare carezze all’anima di chi è vicino”.

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