di Redazione

La sini­stra "dei diritti e del lavoro" si è data appun­ta­mento mer­co­ledì 15 otto­bre nel pome­rig­gio a Roma in piazza del Pan­theon per il primo lan­cio della rac­colta di firme per l’abrogazione in Costi­tu­zione del pareg­gio di bilancio. «Una norma demen­ziale» secondo Nichi Vendola.

Per Ste­fano Fas­sina, ex vice­mi­ni­stro e par­la­men­tare del Pd, «noi chie­diamo di pren­dere atto della realtà, sono due anni con­se­cu­tivi che vio­liamo il pareg­gio. La Costi­tu­zione è stata modi­fi­cata sotto una spinta emer­gen­ziale per l’inserimento di un impianto ideo­lo­gico». E se l’Europa dovesse boc­ciarci «l’Italia dovrebbe andare avanti lo stesso. La Com­mis­sione euro­pea e chi la sostiene a Ber­lino è respon­sa­bile del disa­stro in cui si trova l’eurozona. Coloro che ci inten­des­sero boc­ciare dovreb­bero riflet­tere sul disa­stro che hanno con­tri­buito a fare».

Hanno appo­sto le loro firme anche Ste­fano Rodotà, Pippo Civati, padre Zano­telli, i par­la­men­tari di Sel, i diri­genti del Prc e molte per­so­na­lità di Legam­biente, Sbi­lan­cia­moci, Anti­gone, Cnca, Rete della Conoscenza.

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